Lunedì 9 gennaio 2017 è morto a Milano all’età di 94 anni Eolo Attilio Pratella, storico giornalista nautico che con i propri scritti e le iniziative da lui promosse ha contribuito a fare conoscere le imprese dei velisti italiani. Nato a Novara, ex ufficiale dell’Aeronautica, dal 1963 è stato commentatore, conferenziere, esperto velista della Lega Navale Italiana, fondatore e direttore del Notiziario LNI, tecnico delle comunicazioni radio terra-mare. Nel 2007 l’UCINA lo aveva insignito dell’onorificenza di Pioniere della Nautica. Recentemente, insieme all’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Milano, aveva organizzato una mostra dedicata a Ambrogio Fogar e ottenuto dal Comune l’intitolazione dei giardini pubblici in zona Darsena in onore del famoso marinaio milanese.
Di Paolo Maccione – Gennaio 2017
Fotografie Paolo Maccione e Archivio Barche d’Epoca e Classiche
Eolo Attilio Pratella, dall’aviazione al mare
Invidiavo sia la tua età di lucido e brillante 94enne … che la folta chioma sale e pepe che curavi e pettinavi come un novello Fonzie (te lo potevi permettere!). Possedevi il garbo e la flemma di un lord inglese, la modestia e la timidezza di un fanciullo. Elegante col tuo foulard al collo, trasmettevi sempre grande serenità. Amavi la vita, la gente … e non ti piaceva mai stare senza far niente. Addio Eolo Attilio … ho avuto il piacere e la fortuna di conoscerti.
(Paolo Maccione, direttore di Barche d’Epoca e Classiche)
Lunedì 9 gennaio 2017 alle ore 6.30 del mattino, a causa di complicazioni polmonari, è morto presso l’Ospedale Luigi Sacco di Milano, la città dove viveva, Eolo Attilio Pratella, decano dei giornalisti nautici italiani e organizzatore di importanti iniziative nel mondo della vela. Aveva 94 anni. Nato a Novara il 5 maggio 1922 era giornalista pubblicista (iscrizione all’Ordine dei Giornalisti n° 60606). Nel 1942 Eolo Attilio Pratella fu chiamato a prestare servizio militare e inviato presso l’allora IV Zona Aerea Territoriale della Regia Aeronautica con sede a Bari-Palese per il corso ufficiali di complemento. Nominato Sottotenente ha frequentato a Parma la Scuola d’Applicazione in Accademia. Al termine degli impegni militari e alla fine del conflitto bellico, con il grado di Tenente, è stato posto in congedo dalla riformatasi Arma Aeronautica Italiana e assegnato dal 1946 alla 1^ Squadra Aerea Territoriale di Milano. A partire dal 1963 si è occupato di varie iniziative promozionali dirette al mondo nautico organizzando professionalmente manifestazioni legate alle imprese della vela d’altomare degli italiani, in qualità di commentatore, tecnico e promotore di incontri, proiezioni, dibattiti (Salone Internazionale di Genova, Nautex di Rimini, ecc.).
Gli anni Settanta
A partire dagli anni Settanta ha coordinato la preparazione e la presenza di numerosi navigatori in occasione di molte regate oceaniche, a cominciare dalla partecipazione italiana di 11 concorrenti alla famosa OSTAR, la “Singlehanded Transatlantic Race” del 1976. Iscritto nel registro degli “esperti velisti” della Lega Navale Italiana, nel 1964 è stato tra i docenti dei corsi di navigazione e per vari anni responsabile dei servizi stampa della Lega Navale di Milano. Nel 1967 ha fondato il “Gruppo Vela d’Altura e Diporto” e nello stesso periodo il “Notiziario”, organo della Sezione di cui è stato direttore per alcuni anni (attivo e in pubblicazione fino al 2008). Ha partecipato alla compilazione del testo ufficiale adottato per l’insegnamento da molte scuole interessate alla navigazione e alle patenti nautiche per trent’anni.
L’attività editoriale e giornalistica
In campo giornalistico Eolo Attilio Pratella ha iniziato a collaborare con la rivista Nautica nel 1980, proseguendo ininterrottamente il rapporto per oltre 30 anni. Ha scritto anche per la Gazzetta dello Sport e per il Gazzettino di Venezia e dal 1968 per la rivista Lega Navale di Roma, organo ufficiale dell’Ente. Ha commentato il Salone Nautico Internazionale di Genova, la Barcolana di Trieste, il Trofeo Accademia Navale di Livorno e varie imprese italiane compiute in oceano. La sua firma compare in numerosi libri quale coordinatore e traduttore, tra cui “400 giorni attorno al Mondo” (Rizzoli 1975). Ha coordinato e curato il libro “La Vela è un Gioco” della Sperling & Kupfer. Nel 1976, in seguito all’organizzazione della partecipazione dei navigatori solitari italiani alla OSTAR, ha realizzato il libro “Transatlantica in solitario”, sempre edito da Sperling & Kupfer nel 1977. Ha collaborato anche al libro di Giorgio Falck “Il Guia affonda” (Mursia Editore). Per Mondadori ha tradotto e curato una rielaborazione e versione del “Via Così!”. Suo il titolo e il rifacimento del testo di Alan Bond, importante opera di didattica nautica.
Le comunicazioni radiomarittime e le imprese in mare
In Italia Eolo Attilio Pratella è stato tra i primi tecnici di comunicazioni radiomarittime a fare conoscere e ad applicare su imbarcazioni a vela, perfezionandoli (siamo nel 1972), modi e sistemi per collegamenti in “onde corte” HF, che all’epoca rappresentavano l’unico mezzo per comunicare in “onde corte” HF tra le imbarcazioni oceaniche e le basi operative a terra. Le imprese importanti alle quali ha fornito consulenza sono state la “Città del Capo – Rio de Janeiro” (1972-’73), la “Observer Singlehanded Transatlantic Race” (OSTAR) negli anni 1972-1976-1980, la “Whitbread Around the World” (Giro del Mondo) nelle edizioni del 1973-1974 1979-1981, l’impresa del “Surprise” di Ambrogio Fogar attorno al mondo dal 1973 al 1974, il “Triangolo Atlantico” 1975, il viaggio dell’imbarcazione pneumatica “Platone” nel continente Antartico del 1979, la “Route du Rhum” del 1978, la traversata su un piccolo catamarano dell’Oceano Pacifico (da Yokohama a San Francisco) del 2006 di Alessandro Di Benedetto e altre imprese nelle quali sono stati presenti navigatori italiani. Tra queste la partecipazione del “CS&RB” alla Whitbread nel 1978-’80, la Minitransat del 1979, la “Lorient-Bermuda-Lorient” e la “Two Ostar”. Ha inoltre curato la conclusione e gli arrivi di alcune imprese. Tra queste l’arrivo nel 1974 a Castiglione della Pescaia di Ambrogio Fogar, l’arrivo delle tre imbarcazioni italiane CS&RB, Tauranga e Guia, partecipanti per la prima volta al Giro del Mondo del 1973 e l’arrivo a Santa Margherita Ligure nel 1985 della “Portofino-New York”. Per 25 anni ha organizzato l’assistenza radio a barche italiane che hanno percorso la rotta degli Alisei di nord-est e altri viaggi oceanici. Durante queste attività sono stati compiuti alcuni interventi in collaborazione con enti di soccorso USA che hanno permesso di risolvere pericolose situazioni relative alla vita umana in mare.
Conferenziere, organizzatore di regate e Pioniere della Nautica
Dal 1978 è stato responsabile tecnico e coordinatore generale dall’inizio e per sette edizioni della regata adriatica “Cinquecentoperdue”, iniziando da qui a fare conoscere per primo in Italia, anche come giornalista e come organizzatore, il mondo delle regate “open”, cioè aperte a barche di ogni tipo. A questo proposito nel 1983 ha ideato e creato per conto e incarico del Comune di Rimini una innovativa manifestazione d’altomare caratterizzata da mille miglia di percorso non-stop, la “Rimini-Corfù-Rimini”. Sin dalle prime edizioni la manifestazione ha avuto un rilevante interesse da parte della stampa. Nel periodo tra il 1981 e il 1986 Eolo Attilio Pratella ha tenuto presso varie scuole, sedi di associazioni e teatri di tutta Italia varie conferenze su argomenti riguardanti il mare. In quel periodo nascono a Genova “Echi dal Mare” e nelle Marche “Pesaro incontri”, manifestazioni di promozione velica caratterizzate da rassegne di filmati e incontri pubblici con personaggi del mondo nautico italiano e straniero. Nel 1988 presenta al mondo velico delle regate “libere” una originalissima corsa velica lungo l’Adriatico, la “Regata delle Colonne”, manifestazione che rende possibile il recupero su percorsi differenziati dei compensi tra barche di diversa dimensione. Nel 2007 è stato nominato da UCINA (Unione Nazionale dei Cantieri e delle Industrie Nautiche) “Pioniere della Nautica Italiana”.
La zattera di Ambrogio Fogar e il Sacrario degli sport nautici
Da sempre Eolo Attilio Pratella ha avuto un rapporto speciale con Ambrogio Fogar e con la sua famiglia, per la quale ha curato vari aspetti della comunicazione. Dopo alcune ricerche egli ha potuto realizzare il recupero e la totale ricostruzione della ‘zattera’ sulla quale Fogar e Mancini nel 1978 trascorsero tragicamente 74 giorni in balia dell’Atlantico. Il reperto, restaurato in due anni di lavoro, è ora esposto permanentemente come unico documento rimasto di Ambrogio e Mauro presso il Museo del Mare Galata di Genova. Dal 1972 Pratella ha raccolto presso il “Sacrario degli sport nautici” di Como testimonianze e resoconti che riguardano tutti gli sportivi della vela e della motonautica che hanno perso la loro vita in mare, oltre a tutta una serie di reperti provenienti da navigatori stranieri. Tutti i documenti sono a disposizione del pubblico e dei tecnici. Ogni anno, in loro onore, sono state organizzate cerimonie commemorative. Dal 2010 questa raccolta di documenti, in continuo aggiornamento, è consultabile on-line (“Memorial degli Sport Nautici”, www.memorialsportnautici.it).
La mostra su Ambrogio Fogar e l'incontro con Ambrogio Beccaria
Dall’11 al 20 dicembre 2015, presso la storica sede dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Milano, in zona Darsena, si è svolta una mostra dedicata al navigatore e esploratore Ambrogio Fogar. L’esposizione è stata curata proprio da Eolo Attilio Pratella e patrocinata dal Comune di Milano, che successivamente intitolerà al famoso viaggiatore i giardini pubblici prospicienti la Darsena. Attraverso pannelli fotografici, libri e oggetti personali sono state ripercorse la vita e le imprese compiute da Fogar, nel decennale della sua scomparsa. Leggi tutto l’articolo al seguente link: https://www.barchedepocaeclassiche.it/personaggi/storie-di-mare/406-ambrogio-fogar,-navigatore,-esploratore-%E2%80%A6-e-marinaio-milanese.html Tra le più recenti apparizioni di Eolo Attilio Pratella quella avvenuta nel dicembre 2016 presso l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Milano in occasione della conferenza tenuta in sede dal giovane e promettente navigatore italiano Ambrogio Beccaria, che in tale occasione ha raccontato le navigazioni e i record conquistati recentemente in campo velico a bordo del suo classe Mini 6.50 ‘Alla Grande Ambeco’.
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