Da Saint Tropez a Malta, cronaca della lunga (e calda) navigazione del XIV Trofeo Bailli de Suffren 2015
Anche quest’anno si è svolto regolarmente il Trofeo Bailli de Suffren, la più lunga regata d’altura in Mediterraneo, 630 miglia, riservata alle imbarcazioni a vela d’epoca e classiche. Come già avvenuto nel 2014 Barche d’Epoca e Classiche ha rivissuto l’esperienza a bordo di Tioga of Hamburg, uno Spirit of Tradition in legno lungo 22 metri. A causa di una vasta area anticiclonica l’edizione 2015 è stata caratterizzata da venti deboli, totale assenza di perturbazioni e temperature fino a 40 gradi. La goletta Lelantina del 1937 si è aggiudicata sia la sciabola dell’Ammiraglio ‘Satana’ che il premio “The Oldest and the Youngest” istituito da Barche d’Epoca e Classiche.
Di Paolo Maccione – Agosto 2015
Fotografie di Paolo Maccione
Le imbarcazioni partecipanti all’edizione 2015
Il minimo storico. Purtroppo sono state solo 5 le imbarcazioni partecipanti quest’anno alla XIV edizione del Trofeo Bailli de Suffren, la regata d’altura per vele d’epoca e classiche svoltasi dal 27 giugno all’8 luglio tra Saint Tropez, in Costa Azzurra, e Malta. In passato il numero degli iscritti era arrivato addirittura a 27, non male per una regata d’altura che impegna armatori ed equipaggi per ben due settimane. Come mai? Un certo numero di scafi aveva già programmato di partecipare dal 15 al 18 luglio a Barcellona all’ottava edizione del raduno di vele d’epoca Puig Vela Classica, mentre altri si erano trasferiti in Inghilterra per prendere parte ai festeggiamenti per il bicentenario del Royal Yacht Squadron e alla Panerai British Classic Week di Cowes. Tra questi Stormy Weather, Mariquita, Eleonora e Jour de Fete, già frequentatori di numerosi eventi in Mediterraneo.
La regata è organizzata dal Marenostrum Racing Club di Saint Tropez. Il suo Segretario Generale, il 60enne franco-tedesco Henri-Christian Schroeder, è Commodoro, fondatore e ‘anima’ del Bailli de Suffren. Le barche partecipanti al Bailli 2015 sono state la goletta aurica Lelantina (1937), il cutter aurico Vistona (1937), unica barca ad avere preso parte a ben 12 edizioni su 14, il ketch bermudiano Adria (1934), il cutter bermudiano Amadour (1938) e il ketch bermudiano Tioga of Hamburg, uno Spirit of Tradition in legno lungo 22 metri varato nel 2013 sul Lago di Costanza. Barche d’Epoca e Classiche, grazie all’ospitalità offerta dall’armatore tedesco Peter Tess, ha vissuto a bordo di Tioga per due settimane. Oltre a Peter, l’equipaggio era composto da Paolo Maccione, direttore di BEC, dai tedeschi Daniel Tess, figlio di Peter, Thomas Hilbert, dal comandante Hans Baur e da Heiner Koch. La funzione di barca appoggio e comitato è stata svolta dallo scafo a vela Nimrod del monegasco John Warren.
La prima tappa, quasi 72 ore di mare da Saint Tropez a Porto Rotondo
Sabato 27 giugno 2015. Alla partenza da Saint Tropez, dopo la cerimonia di saluto e la benedizione delle barche, hanno partecipato anche il ketch bermudiano Serena, un Cheoy Lee costruito in strip plankink di teak a Hong Kong nel 1960, e il cutter aurico Moonbeam III del 1903, che però non hanno proseguito la regata.
Si parte con mure a dritta e circa 8 nodi di vento da nord-est. Fino al giorno successivo si alternano venti leggeri e calme piatte, al punto che la velocità di Tioga scende a mezzo nodo. Ci consoliamo con un’alba e un tramonto da favola, cosa che si ripeterà ogni giorno per tutta la durata della regata. A bordo si fanno turni di guardia di 6 ore per ogni coppia dalle 8 alle 14 e dalle 14 alle 20. Durante la notte e fino alle 8 del mattino successivo la durata scende a 4 ore/coppia. Una suddivisione che funziona molto bene e che permette di dormire a turno fino a 8 ore per notte. Domenica 28 giugno un piccione sale a bordo e rimane con noi fino al giorno dopo. È stremato, si riposa, beve, ogni tanto zampetta da prua a poppa … lasciando in continuazione ‘ricordini’ in giro per la coperta.
La sera del 29 giugno entriamo nelle Bocche di Bonifacio e rimaniamo piantati senza vento tra le isole fino al mattino successivo. Superiamo il passaggio tra Capo Ferro e l’Isola delle Bisce, poi entriamo a vela tra le isolette di Li Nibani, rocce rosse e lisce, con circa 2 nodi di vento. È il 30 giugno, quarta mattina di navigazione. Tagliamo la linea di arrivo a Porto Rotondo dopo circa 71 ore e 15 minuti dalla partenza, al limite delle 72 ore di tempo massimo previsto dalle istruzioni di regata. Percorrere queste prime 193 miglia è stata una ‘fatica al contrario’, sembrava di non dovere arrivare mai.
In serata si è tenuta la cena equipaggi presso lo Yacht Club Porto Rotondo, alla presenza del nuovo presidente Roberto Azzi che nell’occasione è stato insignito del titolo di Cavaliere Corsaro del Bailli de Suffren. Le imbarcazioni vincitrici di tappa sono state Lelantina tra gli ‘Epoca Aurici’, Adria tra gli ‘Epoca Marconi’ … e noi di Tioga.
La seconda tappa, da Porto Rotondo a Castellammare del Golfo
Mercoledì 1 luglio. La flotta parte alla volta di Castellammare del Golfo, località sulla costa nord della Sicilia in provincia di Trapani. Le miglia da percorrere stavolta sono 240. Il comitato, considerato il vasto campo di alta pressione, comunica le coordinate di un ‘cancello’ di arrivo in mezzo al mare a 140 miglia dalla partenza, nel caso non si riesca ad arrivare in Sicilia entro il tempo massimo. Tagliata la linea di partenza comincia la discesa lungo la costa sarda con una bella brezza che ci permette di navigare di bolina. Spesso ci troviamo vicino ad Amadour.
Ma dura poco. Il giorno successivo sembra quasi di stare nella ‘latitudine dei cavalli’. Così era chiamata la fascia equatoriale dove i velieri in transito, spesso fermi per giorni in mezzo al mare, erano costretti a gettare in mare i cavalli imbarcati per risparmiare sulle razioni di acqua. Noi non abbiamo cavalli da lanciare, ma solo caldo africano, totale mancanza di vento … e vele che sbattono. Se continua così diventa impossibile arrivare a Castellammare del Golfo entro il tempo massimo e perdersi i festeggiamenti previsti a terra (va bene navigare e regatare, ma bisogna anche tenere in considerazione e rispettare il lavoro svolto dall’organizzazione a terra).
Venerdì 3 luglio alle 07.30, a circa 133 miglia da Castellammare del Golfo, ci arrendiamo. Accendiamo il motore, armiamo i tendalini, salutiamo una tartaruga di mare che transita vicino a Tioga e navighiamo a secco di vele a 6 nodi. Per noi questa tappa finisce qui.
La festa a Castellammare del Golfo
Sabato 4 luglio siamo i primi a entrare nel porto turistico di Castellammare del Golfo … preceduti da un mezzo locale che ci guida fino all’ormeggio a causa di alcuni ostacoli sommersi … e non segnalati (purtroppo la barca appoggio Nimrod è andata a sbattere con il bulbo). Sembra di essere arrivati su un’isola, con il porto collocato alle pendici del complesso montuoso di Monte Inici e il colore sabbia che domina l’abitato. A causa della mancanza di vento l’arrivo delle barche a Castellammare del Golfo avviene in ordine sparso.
Dopo di noi entra Adria, Vistona arriva alle 20 circa, Amadour intorno alle 22 e Lelantina il mattino del 5 luglio, alle 9.
La PR Silvia Figari (vedi intervista qua sotto) ha organizzato un vero e proprio villaggio ospitalità, presso il quale si è tenuta la grande cena per gli equipaggi tra gli stand degli sponsor (Mercedes Benz, Spektre occhialeria, Suite Store, Orazio Di Trapani Fishing, Radio 101.2, autrice di una trasmissione in diretta sul Bailli, Mandrarossa vini e Il Calzolaio di Palermo, quelli del motto “Fatte a mano per i piedi”).
L’intervista a Silvia Figari
Come già avvenuto in passato anche quest’anno la PR Silvia Figari si è occupata dell’organizzazione della tappa siciliana del Bailli de Suffren. Grazie al suo lavoro la flotta ha potuto godere di ampia visibilità mediatica (Sky TG24, Canale 5, Italia 1, Rete 4, ecc.) e grande ospitalità.
Silvia, ci racconti qualcosa di te?
Sono nata a Milano da genitori milanesi. Ho trascorso l’infanzia in Corsica in un piccolo paesino di 100 anime, tra Capo Corso e Centuri, in mezzo alla natura e ai pescatori di aragoste. Ho vissuto sull’isola di Capraia, dove sono stata tra i soci fondatori della Cooperativa nata a protezione e tutela del litorale dell’isola, in Irlanda e Pantelleria. Dal 1997 mi sono trasferita a Palermo, in Sicilia. Appassionata di barche d’epoca sono anche guida turistica e organizzatrice di grandi eventi.
Da quanto tempo sei coinvolta nell’organizzazione del Trofeo Bailli de Suffren e quali tappe siciliane hai organizzato in passato?
Nel 2005, su richiesta del Circolo Lauria di Palermo, ho cominciato ad occuparmi come freelance della tappa siciliana del Trofeo Bailli de Suffren. Dal 2007, su richiesta di Pierre Hugo e Henri Christian Schroeder, sono entrata a fare parte del Comitato organizzatore di Marenostrum Racing Club, il sodalizio organizzatore del Trofeo. Con l’edizione 2015 sono ormai all’undicesima edizione.
Com’è andata quest’anno?
Il 2015 è stata un’edizione inusuale, con poche barche. Ma l’importante è che non sia mancato lo spirito che contraddistingue da sempre il Bailli de Suffren.
Quale tua personale definizione daresti di questa regata?
Una grande famiglia che si ritrova una volta all’anno e che condivide la stessa passione per il mare e le barche d’epoca.
Anticipazioni per il Bailli de Suffren 2016?
Chissà … forse un’isola minore siciliana o forse il capoluogo di regione …
La terza tappa, da Castellammare del Golfo a Malta
La partenza della terza tappa, 197 miglia fino a Malta, viene posticipata di qualche ora, alle 18 del 5 luglio, per dare modo all’equipaggio di Lelantina di riposarsi un po’ dopo essere arrivata quella stessa mattina. Vento? Neanche a parlarne. Dopo la partenza possiamo godere dell’ennesimo tramonto mozzafiato su un mare a specchio. Il mattino successivo, passate le Egadi, finalmente si naviga con vento nel Canale di Sicilia. Avanziamo a circa 10 nodi di velocità con gennaker e staysail. Siamo tallonati da Adria, riconoscibile dallo spi scuro. Entro la mezzanotte del 6 luglio tagliamo la linea delle 120 miglia, un altro ‘cancello’ di arrivo in mezzo al mare fissato dal comitato di regata per ovviare alla mancanza di vento. Poi si prosegue verso Malta, facendo lo slalom tra le numerose navi e traghetti che transitano nel Canale. La mattina del 7 luglio vediamo le isole di Gozo e Comino, facciamo una sosta in baia per un bagno e poi entriamo al Grand Harbour Marina di Malta, ospiti del Camper & Nicholsons Marinas. La regata è finita. Il gran caldo no. L’alta pressione e le temperature tropicali saranno una costante anche nel corso delle successive settimane, classificando l’estate 2015 come una delle più calde di sempre.
Lelantina vince il Bailli 2015 e il premio “The Oldest and the Youngest” di Barche d’Epoca e Classiche
La goletta Lelantina si è aggiudicata la replica della sciabola dell’Ammiraglio Pierre Andrée de Suffren de Saint Tropez, meglio conosciuto dalla flotta inglese come Ammiraglio ‘Satana’.
Non solo. Questa imbarcazione ha vinto anche il trofeo “The Oldest and the Youngest”, offerto dal nostro web magazine, assegnato all’equipaggio anagraficamente più giovane che abbia completato tutte e tre le tappe della regata. Il premio, nato per incoraggiare la partecipazione delle giovani generazioni alle regate di vele d’epoca, è consistito in un mezzo scafo in ceramica realizzato su base in legno da un maestro ceramista del Lago Maggiore.
Il colore bianco del mezzo scafo rappresenta la sincerità e la purezza legata alla giovane età, mentre il legno sul quale poggia la storia, la tradizione e la solidità delle vecchie generazioni.
Per la cronaca l’età media dell’equipaggio imbarcato su Lelantina era pari a 44,9 anni. Seguiva Adria con una media di 47,5 anni, Amadour con 54 anni e Vistona con 61,28 anni (che ha vinto anche la sciabola di legno per la barca più lenta e il premio Julian Lembo per lo spirito corinzio).
Tioga of Hamburg era esclusa perché il premio era stato istituito solo per le categorie ‘Epoca’ e ‘Classici’.
Al termine della cerimonia, preceduta dalla sfilata in costume dei Cavalieri di St. John, si è tenuta la grande cena offerta da Camper & Nicholsons Marinas all’interno del Museo Navale di Malta.
Gallery
Adria, l'equipaggio a Malta_Foto Maccione.JPG
G.B.Borea d'Olmo e H.C.Schroeder_Foto Maccione.JPG
Gala dinner a Saint Tropez_Foto Maccione
Gli equipaggi a Castellammare del Golfo_Foto Maccione
H.C.Schroeder e C. Benoit_Foto Maccione.JPG
Hans Baur, comandante di Tioga_Foto Maccione
Il Comitato di Regata_Foto Maccione
La benedizione a Saint Tropez_Foto Maccione (1)
La benedizione a Saint Tropez_Foto Maccione (2)
La sfilata dei Cavalieri a Malta_Foto Maccione
La statua dell'Ammiraglio de Suffren a Saint Tropez_Foto Maccione
Lelantina vince il Bailli de Suffren 2015_Foto Maccione
Lelantina vince il Trofeo The Oldest and the Youngest 2015_Foto Maccione
Lelantina_Foto Maccione (1)
Lelantina_Foto Maccione (2)
Lelantina_Foto Maccione (3)
Lelantina_Foto Maccione (4)
Lelantina_Foto Maccione (5)
P.Tess di Tioga e S.Purdy di Camper & Nicholsons_Foto Maccione.JPG
Paolo Maccione, il direttore di BEC in navigazione su Tioga.JPG
Piccione a bordo_Foto Maccione.JPG
Roberto Azzi, il Presidente YCPR nominato Cavaliere_Foto Maccione.JPG
Silvia Figari_Foto Maccione.JPG
Tappa a Castellammare del Golfo_Foto Maccione (1).JPG
Tappa a Castellammare del Golfo_Foto Maccione (2).JPG
Tappa a Castellammare del Golfo_Foto Maccione (3).JPG
Tioga of Hamburg, ketch di 22 metri_Foto Maccione (1).JPG
Tioga of Hamburg, ketch di 22 metri_Foto Maccione (2).JPG
Tioga of Hamburg, ketch di 22 metri_Foto Maccione (3).JPG
Tioga of Hamburg, ketch di 22 metri_Foto Maccione (4).JPG
Tioga of Hamburg, ketch di 22 metri_Foto Maccione (5).JPG
Tioga of Hamburg, ketch di 22 metri_Foto Maccione (6).JPG
Tioga of Hamburg, ketch di 22 metri_Foto Maccione (7).JPG
Tioga, l'equipaggio allo YCPR_Foto Maccione.JPG
Tra le isole Li Nibani in Sardegna_Foto Maccione.JPG
Tramonto in Sardegna_Foto Maccione.JPG
Vistona a Castellammare del Golfo_Foto Maccione.JPG
Vistona_Foto Maccione (1)
Vistona_Foto Maccione (2)
Vistona_Foto Maccione (3)