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Seicento miglia, quattro porti toccati, goliardia, divertimento e un po’ di sana competizione. Ogni anno, per quasi due settimane, una flotta di vele d’epoca e classiche si sfida in occasione del Trofeo Bailli de Suffren, la più lunga regata d’altura del Mediterraneo riservata alle imbarcazioni a vela d’epoca e classiche. Partenza da Saint Tropez il 28 giugno e conclusione a Malta entro il 9 luglio, dopo avere fatto sosta a Porto Rotondo, in Sardegna, e Trapani, in Sicilia. Barche d’Epoca e Classiche ha vissuto questa esperienza a bordo del 20 metri Tioga of Hamburg. Ecco com’è andata.
 
Di Paolo Maccione – Luglio 2014
Fotografie di Paolo Maccione
La scultura di Bailli de SuffrenBAILLI DE SUFFREN, L’EDIZIONE 2014
Il nome del Trofeo si rifà a quello del ‘Bailli’, il ‘Balivo’, ovvero Pierre Andrée de Suffren, ammiraglio nato nel 1726 in Provenza. Oltre a svolgere funzione di reggente del sovrano, egli ricopriva anche gli incarichi di Grande Croce e Capitano generale della flotta dell’Ordine di Malta e di viceammiraglio della Marina reale francese. Soprannominato Ammiraglio di Satana, il suo motto era: “Sempre vincitori, mai sconfitti”. Morì in duello nel 1788. Oggi, una replica della sciabola appartenuta al Balivo, è diventato il premio da assegnare al vincitore.
Il Bailli è caratterizzato da spirito goliardico, rievocazione del passato, allegria, distribuzione di onorificenze di carattere cavalleresco, doni e fiumi di Champagne, con gentiluomi, armatori e comandanti impegnati in una lunga regata-crociera a tappe basata su libere scelte tattiche, dove conta l’onestà (… di non accendere il motore per superare piatte di vento) e la voglia di divertirsi, senza dare troppo peso alla competizione. Il tutto si svolge sotto lo sguardo vigile del franco-tedesco Henri-Christian Schroeder, Commodoro, fondatore e ‘anima’ del Bailli de Suffren. Il coordinamento della regata è affidato al Marenostrum Racing Club di Saint Tropez. Sponsor principale della manifestazione, anche organizzatore della cerimonia di premiazione a Malta, è la Camper & Nicholson Marinas, società che possiede e gestisce importanti Marina nel mondo, a Grenada, Malta, Italia (Trieste e Bari), Cipro, Turchia, Abu Dhabi.
 
Tioga alla partenza da Saint Tropez Foto MaccioneA BORDO DI “TIOGA OF HAMBURG”
Tioga of Hamburg è un ketch bermudiano lungo 20,60 metri, impostato nel 2011 e completato nel 2013 presso il Cantiere Martin di Radolfzell, sul Lago di Costanza. L’imbarcazione, costruita in sette strati sovrapposti di legno di mogano, è stata progettata da Josef Martin, Juliane Hempel e Peter Tess. Di linee classiche, con la prua a clipper e la poppa rientrante con il bassorilievo di un’aquila, ha la deriva mobile che permette di ridurre il pescaggio da 2,95 a 1,60 metri, un dislocamento di 19,2 tonnellate, di cui 5,54 tonnellate in zavorra, e una superficie velica di 308 metri quadrati distribuita sui due alberi in fibra di carbonio. Dopo avere trascorso una prima stagione nel Mar Baltico questo elegante ketch, che fino ad oggi ha percorso circa 7000 miglia, è giunto in Mediterraneo al comando dell’armatore tedesco Peter Tess e di Hans Baur, il comandante. Tess è anche proprietario di un altro Tioga, costruito negli USA nel 1988, che fa base in nord Europa. Entrambi i due Tioga sono stati realizzati su ispirazione del 22 metri Ticonderoga (varato con il primo nome Tioga), leggendario ketch bermudiano progettato dall’americano L. Francis Herreshoff e varato negli USA nel 1936. Imbarchiamo a Saint Tropez insieme a Sean Purdy, direttore marketing della Camper & Nicholsons Marinas (www.cnmarinas.com). Il link al Trofeo Bailli de Suffren è www.tbs2014.com .
 
 
Tioga in navigazione verso Porto Rotondo Foto MaccioneLE IMBARCAZIONI PARTECIPANTI
Rispetto al passato, quando gli iscritti erano spesso circa 25 imbarcazioni, nel 2014 gli scafi partecipanti al Bailli de Suffren sono stati nove, suddivisi nelle categorie ‘Epoca’ e ‘Classici’, che correvano secondo il regolamento CIM (Comitato Internazionale del Mediterraneo), e ‘Spirit of Tradition’ che si misuravano secondo il regolamento IRC. Queste le imbarcazioni alla partenza da Saint Tropez: Amadour (1938, cutter bermudiano), Cin Cin (1963, sloop bermudiano), Hilaria (1966, yawl bermudiano), Irina VII (1934, cutter bermudiano), Isis (1935, cutter bermudiano), Lelantina (1937, goletta aurica), Noryema IV (1965, sloop bermudiano), Sitting Bull (1974, goletta aurica), Tioga of Hamburg (2013, ketch bermudiano).
Una volta a Porto Rotondo Cin Cin non avrebbe proseguito. Da qui invece è entrato nella flotta Vistona, cutter aurico del 1937 di Giovan Battista e Ottavia Borea d’Olmo. Questa storica imbarcazione, al comando del papà Gian Marco Borea d’Olmo, dagli anni Settanta a oggi ha insegnato e trasmesso i valori della vela classica ad almeno un paio di generazioni di velisti. Attraverso il sito http://www.sat-view.fr/interface/interface.php?login=snst si poteva seguire in tempo reale il percorso di ogni imbarcazione dalla partenza da Saint Tropez fino a Malta.
 
La flotta allormeggio allo Yacht Club Porto Rotondo Foto MaccioneLA PRIMA TAPPA: SAINT TROPEZ – PORTO ROTONDO (193 miglia)
La prima regata di 193 miglia prende il nome di ‘Coppa dei Quattro Mori’. Partenza verso le 13 di sabato 28 giugno 2014. Dopo una piccola parata a vela nel golfo di Saint Tropez si fa rotta verso Porto Rotondo. A bordo di Tioga siamo in 6 persone: Peter, l’armatore, Hans, il comandante, Gunther, medico, Volker, ex IT manager, il sottoscritto e Sean. Vento di intensità 10 nodi da nord est. Alle 20 abbiamo percorso circa 40 miglia, poi arriva una calma piatta. Sul navigatore l’ETA (Estimated Time of Arrival), l’ora stimata di arrivo, … indica circa 30 giorni !! Per fortuna dura poco. Torna il vento e Tioga viaggia a 7 nodi di velocità. Fino al mattino successivo si alternano calme e venti fino a 15 nodi. La barca si dimostra sensibilissima al timone e ogni minima correzione influisce sulla sua andatura. Notte stellata, con un buon vento. Il plancton che illumina la scia di poppa rende tutto ancora più magico. Poi l’alba, accompagnata dalla presenza di una balena che alla nostra sinistra taglia il riflesso del sole sul mare, mentre placida si allontana innalzando sbuffi d’acqua.
Nel pomeriggio, in prossimità della Corsica, con il vento al traverso-lasco, issiamo tutta la velatura possibile: gennaker, trinchetta, randa, carbonera e mezzana. La barca si dirige potente verso le Bocche di Bonifacio. In serata l’equipaggio vive una delle esperienze più incredibili: Tioga che affronta in notturna la rotta verso Porto Rotondo, con circa 30 nodi di vento e a 10 nodi di velocità. Fortunatamente Peter Tess ha già percorso più volte questo tratto di mare. Lui e il navigatore (elettronico) lavorano in perfetta sintonia, sfiorando isole, mede e scogli, infilandosi in stretti passaggi e canali, circondati dalle luci di terra che in questo caso hanno solo il grande potere di confonderti. A mezzanotte e trenta circa tagliamo la linea di arrivo e entriamo in porto, disturbati in fase di ormeggio da raffiche di vento che fino al mattino successivo raggiungeranno 50 nodi di intensità. Siamo i primi ad arrivare in tempo reale, seguiti da Lelantina e Amadour. Ultima ad arrivare è Sitting Bull. Cin Cin non completa la tappa e dirige verso Porto Palumbalza, suo porto di stazionamento. Noryema IV ripara ad Ajaccio. Disavventura per Irina VII. Dopo avere tagliato la linea di arrivo una cima finisce nell’elica e provoca lo spegnimento del motore. La barca si arena nella spiaggetta di fronte allo Yacht Club Porto Rotondo finchè alle 8 del mattino un piccolo rimorchiatore la riporta all’ormeggio.
 
Questi i vincitori della prima tappa in tempo compensato, suddivisi per categorie:
Epoca aurici: 1) Lelantina, 2) Sitting Bull
Epoca Marconi: 1) Irina VII, 2) Amadour, 3) Isis
Classici Marconi: 1) Hilaria (Cin Cin e Noryema IV DNF – did not finish)
Spirit of Tradition: Tioga of Hamburg
 
G. B. Borea dOlmo Capitano della Flotta a Trapani Foto MaccioneLA SECONDA TAPPA: PORTO ROTONDO – TRAPANI (230 miglia)
La seconda regata di 230 miglia prende il nome di ‘Coppa dei Gattopardi’.
Dopo la grande cena per gli equipaggi presso lo Yacht Club Porto Rotondo, il 2 luglio ripartiamo a bordo di Tioga con destinazione Trapani. Sean sbarca e al suo posto imbarca il 63enne noto fotografo anglo-francese Nigel Pert. Vistona si aggiunge alla flotta e Cin Cin conferma di non volere proseguire. Stessa cosa per Irina VII, che dopo lo spiaggiamento preferisce tornare in Francia evitando la lunga bolina prevista. Il vento, variabile tra 4 e 15 nodi, spira infatti da sud-est, quindi lo avremo esattamente ‘sul muso’. La bolina di Tioga dura circa 50 ore. La barca, una volta settate le vele, naviga da sola, basta bloccare il timone ed è capace di proseguire per miglia e miglia senza correzioni. L’unico ‘inconveniente’ è dormire a prua, sembra di stare dentro una lavatrice mentre va la centrifuga. Verso le ore 14 del 4 luglio siamo i primi a entrare presso il Marina Arturo Stabile di Trapani. È la prima volta che questo Marina, attivo dal 1875, dotato di 100 posti barca e 3000 metri quadrati di piazzale, ospita una tappa del Bailli.
Una volta sbarcati incontriamo Silvia Figari, la ‘public relations woman’ che più di ogni altra conosce la storia, i segreti e gli aneddoti legati al Bailli de Suffren, avendo vissuto la manifestazione per ben dieci edizioni. Ci racconta che fino a qualche anno fa le barche non pagavano alcuna iscrizione, poi dal 2010 è stata introdotta una quota di ingresso. “Per mantenere lo spirito famigliare che ha sempre contraddistinto la manifestazione”, dice, “non è stato comunque mai permesso agli sponsor di diventare ‘padroni’ dell’evento”. Silvia, una vera istituzione, è amata e benvoluta da armatori e equipaggi.Lei stessa, nel 2009, ha soccorso le barche quando è andato a fuoco lo Yacht Club Porto Rotondo e organizzato il recupero in mare di Gian Battista Borea d’Olmo, Capitano della Flotta, assalito in quell’anno da febbre e delirio sul suo Vistona.
Patrick Gibert, figlio di Roger Gibert, Direttore Tecnico dell’AFYT, è invece da 17 anni comandante di Lelantina. Questa bella goletta aurica ha partecipato al prologo del Bailli nel 2001 insieme a Orion, Vistona e Veronique, poi ha preso parte alla prima edizione nel 2002. In totale ha fatto 8 volte il Bailli, vincendo tre edizioni (compreso il prologo). Oggi, insieme alla Porquerolles Classic e Les Voiles de Saint Tropez, è una delle tre regate alle quali partecipa annualmente.
A terra conosciamo anche Maurizio Stabile, figlio di Arturo. “E’ come essere tornati indietro nel tempo”, ci racconta, “quando qui in cantiere si costruivano e riparavano solo barche in legno. Oggi, complice una crisi della nautica che non accenna a diminuire, causata anche da poco opportune decisioni a livello governativo, il cantiere continua ad affidare la produzione dei propri scafi in vetroresina in Tunisia. Ma siamo preparati e supereremo questo periodo poco felice”. Arturo Stabile, classe 1936, vera memoria storica, è sempre presente in cantiere, pronto a raccontare quando a soli 14 anni ha costruito la prima barca. Dal 1984 è Cavaliere del Lavoro.
Dopo Tioga arrivano a Trapani anche Lelantina, Amadour e le altre barche. Otto gli scafi all’ormeggio, ma per Malta ne partono sette perché Vistona deve rientrare in Sardegna.
Questi i vincitori della seconda tappa in tempo compensato, suddivisi per categorie:
Epoca aurici: 1) Lelantina, 2) Vistona, 3) Sitting Bull
Epoca Marconi: 1) Amadour, 2) Isis
Classici Marconi: 1) Noryema IV, 2) Hilaria
Spirit of Tradition: Tioga of Hamburg
 
Navigazione verso Malta Foto Maccione 1LA TERZA TAPPA: TRAPANI – MALTA (169 miglia)
La terza regata di 169 miglia prende il nome di ‘The Corsairs’ Cup’.
Dopo la festa in stile pirata al cantiere Stabile, la mattina del 6 luglio lasciamo il porto di Trapani con destinazione Malta, tappa finale di questa tredicesima edizione del Bailli de Suffren. Il vento da nord-est a 12 nodi girerà poi a sud-est … esattamente dove siamo diretti. Lelantina e Amadour guidano la flotta. Si naviga lungo la costa sud orientale della Sicilia fino al tramonto, momento in cui ci avviamo verso il sempre trafficato Canale di Sicilia. Durante la notte Tioga supera Amadour e Lelantina. Quest’ultima decide di seguire un’altra rotta, mentre Amadour ci tallona a poche decine di metri di distanza. Parte della notte e della mattina successiva le trascorriamo a pompare nei secchi l’acqua dolce dei serbatoi riversatasi nelle sentine a causa di un guasto all’impianto idraulico. Poco male, finchè la meta è vicina e finchè si tratta di acqua dolce va tutto bene. Il vero problema sarebbe stato se si fosse trattato di acqua salata e se la destinazione fosse stata ancora molto lontana.
Bolina secca per tutta la giornata del 7 luglio. Impegnativo anche l’avvicinamento. Decidiamo di passare attraverso il South Channel tra l’isola di Comino e Malta, ma proprio all’ingresso del canale il vento cala drasticamente. Siamo vicini al passaggio, con poca aria, di bolina, stretti tra le boe di pesca a prua e i traghetti a poppa che partono da Gozo. Per fortuna c’è la luna che rischiara la via.
Alle 04.27 tagliamo la linea d’arrivo, stanchi e con un’umidità che sfiora il cento per cento. Anche il navigatore ‘suda’, al punto che sullo schermo scendono goccioloni d’acqua che impediscono al touch-screen di funzionare a dovere. Una volta all’ormeggio al Grand Harbour Marina di La Valletta, gestito da Camper & Nicholson, festeggiamo all’alba la fine del nostro Bailli con un bicchiere di Nero d’Avola.
Poi … tutti a nanna.
 
Questi i vincitori della terza tappa in tempo compensato, suddivisi per categorie:
Epoca Marconi: 1) Amadour, 2) Isis
Epoca Aurici: 1) Lelantina (Sitting Bull DNF - did not finish)
Classici Marconi: 1) Noryema IV, 2) Hilaria
Spirit of Tradition: Tioga of Hamburg
Il vincitore della Sciabola dell’Ammiraglio Satana per l’edizione 2014 è:
AMADOUR
A seguire, in classifica generale, LELANTINA, NORYEMA IV, ISIS, HILARIA, IRINA VII, SITTING BULL, VISTONA, CIN CIN. Ricordiamo che Tioga of Hamburg, in quanto Spirit of Tradition stazzato IRC e non CIM come le vele d’epoca e classiche, non poteva concorrere alla conquista della Sciabola.
 
Malta tappa finale del Bailli de Suffren Foto MaccioneUN COMMENTO FINALE SUL ‘BAILLI’ …
Solo dopo averlo provato si può esprimere un parere su cosa sia effettivamente il Bailli de Suffren. Ecco cosa ne pensiamo, in poche parole. Il Bailli de Suffren è una fantastica regata-crociera. È una grande famiglia che si sposta sul mare, rispettando regole basate su cortesia e spirito cavalleresco. Si vive la barca intensamente, di giorno e di notte, ‘ripassando’ concetti legati alla sicurezza a bordo, all’atterraggio in notturna, alla studio delle carte, dei portolani, dei venti, al riconoscimento delle altre imbarcazioni incontrate nell’oscurità. Al Bailli ci si conosce e riconosce, si sta insieme per quasi due settimane, ci si rivede nelle edizioni successive. Qui nascono alleanze, amicizie e anche amori, alcuni figli nascono addirittura tra un’edizione e l’altra. Ogni barca che arriva in porto attende l’arrivo della successiva per donarle una bottiglia di benvenuto. Se il primo arrivato in assoluto vince la Sciabola dell’Ammiraglio Satana l’ultimo in classifica si porta via quella ‘di legno’. E spesso si lotta anche per questa. Insomma, ci si prende sul serio, … ma non troppo. E forse proprio in tutto questo è riassunta una certa filosofia di vita. Dunque barche italiane, venite al Bailli !!!

 

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