Diario di bordo della famiglia milanese Marino, proprietaria di un elegante cutter in legno del 1963, che racconta la navigazione di andata e ritorno tra l’Italia e la Spagna, con tappe in Francia e rientro attraverso la Sardegna.
Testo di Giuseppe Marino
Foto di Nico Martinez - Archivio Marino – Archivio Maccione Ottobre 2011
Bufeo Blanco è un cutter Marconi lungo 15,56 metri, costruito in fasciame di cedro nel 1963 presso il Cantiere Sangermani di Lavagna su progetto dello stesso Sangermani. Varato con il nome di Luima è stato poi modificato in Bufeo Blanco, nome di un delfino fluviale del Rio delle Amazzoni. Nel 1992 è stato sottoposto ad un importante restauro che gli ha permesso di partecipare ai raduni di vele d’epoca del 1994, 1996 e 1998. Dal 2006 appartiene al Professore e avvocato milanese Giuseppe Marino, che in quello stesso anno l’ha affidato al Cantiere Francesco Del Carlo per un nuovo restauro. Bufeo Blanco partecipa spesso ai raduni di vele d’epoca, da Imperia a Cannes a quello organizzato annualmente dalle Vele Storiche Viareggio presso l’omonima città della Toscana.
Cominciamo dalla fine…
Le tappe settembrine della nostra navigazione estiva sono quelle che hanno riservato più emozioni: dall’arcipelago della Maddalena, a Porto Rotondo a fare da spettatori per il Trofeo Panerai di Vele d’Epoca, a Porto Cervo a vedere sfrecciare gli ultramoderni ed inarrivabili (in tutti i sensi..) Maxi, alla Corsica disabitata di Macinaggio e Centuri, fino a casa, attraverso la Capraia.
LA BARCA, AVVENTURA E NATURA
Quando concili divertimento, sport, natura, avventura, famiglia, relax e scoperta di posti nuovi credo si possa parlare della vacanza perfetta, se poi lo fai a bordo della tua barca allora ciò rappresenta la sublimazione dei desideri. Bufeo Blanco, mollati definitivamente gli ormeggi dalla località di Le Grazie a fine inverno, dopo alcuni mesi di manutenzione straordinaria in cantiere a Viareggio, è partita per il suo viaggio estivo che ci ha portati a conoscere le coste spagnole e le Isole Baleari.
DAL ‘PUIG VELA CLASICA’ ALLA ‘COPA DEL REY’ DI MAHON
Motore dell’itinerario di quest’anno è stato, da un lato il desiderio di partecipare al IV Trofeo ‘Puig Vela Clasica di Barcellona’ (13-16 luglio 2011) e poi alle regate della ‘Copa del Rey’ di Mahon a Minorca (24-27 agosto 2011) e dall’altro accompagnare per un pò una barca “amica” che si dirigeva verso Gibilterra per partecipare alla ARC, la regata oceanica che parte a novembre da Gran Canaria. L’esperienza piu’ forte è stata sicuramente il passaggio del Golfo del Leone, i cui venti hanno soffiato come nella migliore tradizione di quel mare, costringendoci anche ad una lunga sosta sulle coste della Provenza che ci ha regalato ricche mangiate di ostriche.
SOSTA A MARSIGLIA
Proseguendo la nostra navigazione la sosta a Marsiglia è stata una bella scoperta. Una citta’ dai palazzi eleganti e dal porto ampio e ricco di storia, immerso nei sapori e nei profumi tipici del nord Africa. Strade e mercati dove si vendevano spezie colorate dai profumi intensi, gente maghrebina che ovunque affollava le vie della parte vecchia. Un alternarsi di bancarelle di frutta, verdura, olive e frutta secca, il tutto immerso in tanta allegria, con venditori di albicocche secche che intonavano litanie dai ritmi arabeggianti. C’è colore, c’è sporcizia, c’è vita, c’è integrazione, c’è tolleranza, c’è umanità che convive e che produce. Poi c’è anche un mare dorato al tramonto che si spegne sulle mura dei bastioni all’imboccatura del porto, ci sono i calanchi, scogli di un bianco abbagliante che si immergono in un azzurro intenso. C’è tanta gente, tanti giovani, tanta vita.
L’INDIMENTICATA ACCOGLIENZA DI BARCELLONA
L’arrivo a Barcellona è maestoso. Accolti al Real Club Nautico, il nome rispecchia le aspettative, il posto è bellissimo e siamo in pieno centro citta’, al Mare Magnum. Il calore e l’allegria spagnola si manifestano subito e danno alla manifestazione un tocco di eleganza e divertimento indiscutibili. Graditi ospiti per tutto il mese di luglio (quando mai una generosità del genere si è vista finora nei Circoli italiani…), in rappresentanza della vela italiana insieme al cutter Patience del 1931, ne approfittiamo per tirare la barca a lucido, prepararla per la ‘battaglia’ e visitare la città in lungo e largo. Di questa esperienza ricorderemo unonorevole quinto posto su venti barche di classe tutte bellissime, agguerritissime e competitive (quelle spagnole a causa dei rating quanto meno discutibili..), i gin tonic a base di Bombay Sapphire e le cene alla Barceloneta.
LA PRUA VERSO LE BALEARI
Ripresa sobrietà e freschezza, la nostra prua dirige verso le Baleari, dove anche il resto della famiglia si ricongiunge e dopo qualche giorno di tempo ancora instabile cominciamo a godere del divertimento che solo due isole come Ibiza e Formentera possono offrire. Dai mitici locali Blue Marlin e Pacha per i più mondani, dalle spiagge caraibiche di Espalmador e Tango per i più naturalisti, alle coste verticali del nord di Ibiza trascorriamo le nostre giornate cercando di farci spazio tra le barche di ogni specie e dimensione, tra vip e aspiranti tali, osserviamo un paesaggio d’incanto in un contesto a cui non eravamo abituati, venendo da anni di crociere in Grecia e dintorni dove la tranquillità è garantita. Arrivando a Formentera sicuramente non ci si sente soli!
A MAIORCA
Le cose migliorano molto quando ci spostiamo a Maiorca dove ci attende una città che ci ricorda Montecarlo per bellezza e per qualità di barche, Palma de Maiorca. Un’architettura sontuosa, una città importante, elegante, con viali alberati e negozi lussuosi. L’isola è grande, la visitiamo con un’auto e scopriamo che è bellissima. A tratti sembra di essere in Toscana, è piena di case, di ville, di casali costruiti con pietra a vista e tetti con i coppi color ambra a cui fanno ombra ulivi secolari, cipressi e pini marittimi. Tutto a picco sul mare. Una costa vertiginosa e mozzafiato ci regala ricordi e sensazioni che ci fanno dimenticare il caos delle mondane Ibiza e Formentera.
A MINORCA
Ancora diversa ci appare Minorca, forse a nostro avviso la più bella, con i suoi fiordi profondi che inaspettatamente ci aprono nuovi scorci. E’ qualcosa di mai visto e lo sa anche il ketch Capitan Lipari del 1947 che troviamo a Ciutadella, il nostro primo porto… un fiordo! Una cittadina carina dove tutti indossano le tipiche scarpe locali, le minorchine, ne facciamo incetta per parenti e amici. Il cibo lascia un pò a desiderare tanto quanto il servizio, lento e disorganizzato un pò in tutte le isole. Ma per fortuna che la traina e la pesca subacquea ci concedono qualche buon crudo, sughi di cernia e occhiate al forno.
Dopo avere costeggiato il lato nord, la nostra ultima tappa è Mahon. Grande è lo stupore quando entriamo in questo fiordo lunghissimo! La tappa spagnola di agosto del Panerai Classic Yachts Challenge 2011 è una sintesi tra organizzazione perfetta e barche tirate a lucido, a partire da Hispania che rappresenta la Corona di Spagna, ma che sfortunatamente spezza l’albero il primo giorno di regate ed è costretta al ritiro, fino a Creole che osservava la competizione a distanza di sicurezza. Con una condizione meteo che non consente a Bufeo Blanco di esprimersi al meglio (l’ultimo giorno, onde di maestrale paurosamente alte!) abbiamo fatto il tifo per la bella flotta di navi scuola della nostra Marina Militare, rappresentata egregiamente da Stella Polare, Caroly, Corsaro II e Capricia (quest’ultima abbiamo avuto la soddisfazione di lasciarcela dietro …).
Tutto sembrava finire, in realtà doveva appena cominciare, come si detto è all’inizio del nostro diario di bordo !!