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L’undicesima edizione del Trofeo Grand Hotel Villa Serbelloni è stata un successo di pubblico e di partecipanti. Una flotta eterogenea, composta da 24 imbarcazioni, si è ritrovata nella rada di Pescallo per disputare tre regate e condividere la passione per le barche storiche. Il vincitore 2012 è stato Bau Bau, un 6 Metri Stazza Internazionale costruito dal cantiere Baglietto di Varazze nel 1939.

Di Paolo Maccione – Ottobre 2012
Fotografie Paolo Maccione
Desgaj Te, un Racer del Tamigi del 1863 (3)TROFEO SERBELLONI, LA ‘CLASSICA’ NAZIONALE PER VELE D’EPOCA SUI LAGHI
Un pot-pourri di barche d’epoca e classiche di tutti i tipi. E’ una della caratteristiche del Trofeo Grand Hotel Villa Serbelloni, giunto nel 2012 all’undicesima edizione. Dopo avere scapolato la boa del decennale questa manifestazione si conferma come il più importante raduno nazionale, disputato in acque interne, dedicato alle vecchie signore ‘dei laghi’. L’evento, tenutosi dal 14 al 16 settembre, è stato organizzato dal Circolo della Vela di Pescallo, presieduto da Enrico Scaletti, dal Grand Hotel Villa Serbelloni di Bellagio, con il patrocinio dell’ASDEC (Associazione Scafi d’Epoca e Classici) e del Comune di Bellagio. Ventiquattro le imbarcazioni intervenute, ospitate presso la rada di Pescallo e suddivise in due classi: a chiglia fissa e derive.
 
TRE REGATE E TANTI MOMENTI CONVIVIALI
Tre le regate disputate nelle giornate di sabato e domenica, con ottime condizioni meteorologiche e brezze che hanno permesso di regatare in sicurezza. Ma chi partecipa al Serbelloni lo fa anche perché sa che viene trattato bene. A tutti i partecipanti è stata offerta una cena di apertura il venerdì sera presso il Bellagio Sporting Club, i brunch nella piazzetta di Pescallo prima di ogni regata e una grande cena per armatori e equipaggi la sera del sabato nei sontuosi saloni del Grand Hotel Serbelloni. Una delle caratteristiche consolidate di questa cena è quella di presentarsi indossando la polo con il logo del Trofeo Serbelloni. Al termine della serata, quest’anno c’erano 180 persone, tutti i partecipanti vengono fotografati lungo la scalinata interna dell’Hotel. Questa immagine è forse quella che più di ogni altra contribuisce a consolidare, anno dopo anno, la storia della manifestazione.
 
BARCHE DI TUTTI I TIPI
Sono principalmente due le categorie di imbarcazioni ammesse al Trofeo Serbelloni. La prima include le barche a vela d’epoca in legno, costruite anteriormente al 31/12/1980. La seconda raggruppa le barche a vela classiche e di tradizione, d’epoca o più recenti, in legno o vetroresina, ma che per disegno o costruzione o materiale abbiano un interesse per le tradizioni nautiche. Questa classificazione dà la possibilità a barche di (quasi) tutti i tipi di partecipare all’evento: cabinati da crociera come le Alpa 9.50, le classi IOR, gli Arpege, i Dragoni, i Soling, gli Etchel 22, le Classi Metriche della Stazza Internazionale, le Star, i Flying Junior, i Lightning, i Dinghy 12’ … e l’elenco potrebbe essere ancora lungo. Tra gli scafi più recenti intervenuti quest’anno Pamina, un modello Dafne 24 realizzato in legno a cura della milanese BCA di Paolo Lodigiani, vulcanico progettista e storico navale apprezzato soprattutto tra gli autocostruttori di barche in legno.
 
Cristina Rapisardi su MaviCRISTINA RAPISARDI, LA VELISTA VENUTA DAI GHIACCI
Durante la cena di sabato sera il presidente del Circolo della Vela Pescallo ha presentato un’ospite speciale. Si tratta di Maria Cristina Rapisardi, avvocato milanese rientrata da poco da un viaggio nel Mare Artico effettuato a bordo di Billy Budd, la sua barca a vela in alluminio lunga circa 30 metri. “Sono una drogata di Artico”, ha raccontato, “la dipendenza che crea è superiore al cosiddetto mal d’Africa”. Cristina è stata 3 anni a Capo Horn e 6 volte nel Mare Artico. Proprio nell’agosto del 2012 ha attraversato il mitico ‘passaggio a Nord-Ovest’, entrando nell’Oceano Pacifico attraverso l’Artico. “Il ghiaccio è una sirena che crea dei labirinti. I passaggi aperti oggi domani possono scomparire”, ha raccontato. A bordo di Billy Budd c’erano 11 persone, che hanno navigato assieme per 5 settimane in perfetta armonia. Nel 2007, proprio grazie alle sue imprese, Cristina Rapisardi ha ricevuto dagli inglesi del Royal Cruising Club la Tillman Medal, medaglia donata per i suoi viaggi di esplorazione. La cerimonia di premiazione è avvenuta a Londra a bordo della nave da guerra Belfast, in disarmo sul Tamigi. “Con questo viaggio”, ha concluso, “ho avuto conferma che nel mondo c’è ancora qualche luogo da esplorare”. In occasione del Serbelloni la navigatrice ha regatato su Mavi dello skipper Vittorio Pozzo.
 
I VINCITORI E I PREMI SPECIALI
L’undicesima edizione del Trofeo Serbelloni è stata vinta da Bau Bau, il 6 Metri S.I. (Stazza Internazionale) costruito nel 1939 dal cantiere Baglietto di Varazze. La barca si è dimostrata sempre veloce e ben condotta. Seconda classificata Mavi, un 5.50 Metri S.I. anch’esso costruito da Baglietto nel 1955. Al terzo posto si è piazzato Viri, uno ‘Skerry Cruiser 30’ lungo circa 11 metri, costruito in nord Europa nel 1928. La barca è stata ritrovata a Dervio, sul Lago di Como, in pessimo stato di manutenzione. Dopo una ristrutturazione durata circa tre anni, effettuata presso il cantiere comasco di Daniele Riva, è tornata in acqua pronta per partecipare a eventi come il Serbelloni. Viri si è anche aggiudicata il Premio ASDEC. Nella classe derive ha vinto Anitra II. A Shebe, una deriva Rennjolle 20 mq autoprogettata e autocostruita nel 2009 ispirandosi a un progetto del 1923, arrivata dal Lago di Garda, è andato il premio per l’imbarcazione giunta da più lontano. Il ‘Premio glamour’ per la barca più elegante è invece andato a Desgaj-Te, il Racer del Tamigi del 1863 di Cesare Dell’Orto timonato per l’occasione da Nicola Rugarli, esperto stazzatore di derive d’epoca.
 
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