Il Narcissus è una nave in ferro a tre alberi, costruita a Glasgow nel 1876. Ha una portata di 1270 tonnellate. Misura quasi 72 metri di lunghezza, per 11 di larghezza, l’albero svetta per 6 metri e settanta, sino al puntale. Conrad ne è Chief Officer, primo ufficiale, da giugno a ottobre 1884. La nave si porta addosso una triste fama di jettatura, di malasorte: si sa quanto siano superstiziosi i marinai, e qualche episodio successo a bordo - la storia fosca dell’assassinio di un marinaio di colore - che nella immaginazione di Conrad diventerà il Jimmy Wait del Negro del Narcissus – non aiuta certo a rassicurarli. Così l’armatore inglese decide di venderla, e da Glasgow il Narciso approda a Camogli: il borgo ligure è in quegli anni un importante centro di armamento di velieri. Lo acquista il cap. Vittorio Bertolotto (1855 – 1934), figlio dell’armatore Lazzaro Bertolotto (1818 – 1906), Cavaliere Mauriziano, Maestro di navigazione e vice-preside dell’Istituto Nautico Camogliese. Anche sotto il comando del camogliese capitano Boero, che ha la fiducia della famiglia di armatori, la nave non ha fortuna: durante una traversata in America del Sud va a infrangersi durante una tempesta su una deserta costa del Brasile. Gli eredi del capitano Benvenuto Iginio Bertolotto lasciano poi in donazione il dipinto ed altri oggetti al Museo Marinaro Gio Bono Ferrari. Dov’è tuttora.
JOSEPH CONRAD, PRIMO UFFICIALE DELLA NAVE MALEDETTA
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Storia di Józef Teodor Nałęcz Konrad Korzeniowski, lo scrittore polacco naturalizzato britannico meglio noto in tutto il mondo come Joseph Conrad. Vissuto tra il 1857 e il 1924 ha riversato nei suoi romanzi le sue personali esperienze sul mare, da quando era mozzo fino al titolo di capitano. Ha navigato dall’Europa all’Australia e prestato servizio su un incrociatore della Royal Navy durante la Prima Guerra Mondiale. Tra le caratteristiche di Conrad quella di osservare tutto, di registrare fatti e avvenimenti che gli avrebbero poi fornito spunti per i suoi romanzi. Tra questi ricordiamo “Lord Jim”, “L’Agente Segreto”, “Tifone”, “Il negro del Narcissus” e “La linea d’ombra”.
Di Luigi Griva – Gennaio 2015
Fotografie Archivio
JOSEPH CONRAD, LO SCRITTORE MARINAIO
Sono pochi gli scrittori di avventure di mare che abbiano attinto, per le loro opere, a vere e durature esperienze di vita. Quel cacciaballe di Salgari si è fatto addirittura ritrarre in divisa di ufficiale della Marina Marcantile, ma i biografi non sono ancora riusciti a trovare traccia del suo unico millantato viaggio in Adriatico sul bragozzo Italia Una presso le Capitanerie di Porto.
Jòzef Conrad, polacco di nascita (1857), con un cognome impronunciabile, inglesizzato con la lunga militanza nella Royal Merchant Navy, percorse invece tutti i gradi della carriera di bordo, da mozzo a capitano. Matelot ancora ragazzo su una nave francese, nel 1881 è terzo ufficiale sul Palestine, un brigantino a palo di 427 tonnellate, in legno. Poi secondo ufficiale a Sumatra, nel 1883, ancora secondo ufficiale sul veliero Narcissus nel 1884. È quindi primo ufficiale sull’Highland Forest, anch’esso un brigantino, poi sul piroscafo Vidar, della linea di Singapore, col capitano Ellis.
Nel 1888, dopo aver ottenuto il brevetto, è finalmente capitano dell’Otago, un brigantino a palo in ferro di 345 tonnellate, ma deve andare a Bangkok per assumerne il comando.
IL CAPITANO CHE OSSERVAVA IL MONDO
Nessun’altra generazione di gente di mare è stata testimone di così profondi mutamenti della marineria come quella tra fine Ottocento e inizio ‘900. La transizione dalla vela al motore, dallo scafo di legno a quello di ferro, lo sviluppo delle tecniche di navigazione assistita, prima dal telegrafo poi dalla radio, hanno rivoluzionato totalmente la vita e il lavoro di bordo. Conrad osservava tutto, con un occhio speciale per le vicende umane. Lettore accanito, divora nelle lunghe traversate romanzi e saggi, registrando nella sua memoria fatti e avvenimenti drammatici, che gli daranno poi gli spunti per i suoi romanzi. Interessato alla psicanalisi, scava nelle vicende dell’umanità che lo circonda per individuarne trame di passioni e drammi.
Era stato proprio un fatto accaduto a bordo dell’Otago a spingerlo a scrivere i primi appunti, che sarebbero poi diventati materia per Il negro del Narcissus.
A causa di un incidente di bordo, che gli causa un trauma celebrale, comincia a soffrire di disturbi fisici e psichici. Nel 1890 abbandona per un po’ il mare, ritorna nei luoghi della sua giovinezza in Polonia, si costruisce una seconda vita da scrittore. Nel 1894, dopo due lunghi viaggi in Australia, abbandona la Marina. Ritorna nel Regno Unito, pubblica una raccolta di racconti, poi esordisce nel romanzo con Almayer’s Folly – La follia di Almayer, nel 1895.
LA GRANDE GUERRA
Si sposa nel 1896 con Jessie George; avrà due figli, Boris nel 1898 e John Alexander nel 1906. è il periodo più fecondo della sua vita: pubblica libri importanti, come Lord Jim, L’Agente segreto, Tifone, titoli che ci ricordano altrettanti film. La scrittura nervosa, l’uso incalzante del dialogo, le ambientazioni esotiche ne fanno infatti ottime basi per sceneggiature cinematografiche.
Ci vorrà la guerra per riportarlo in mare: come tanti altri capitani della Merchant Fleet, è mobilitato per trasportare le truppe inglesi sul fronte francese. Conosciuto per la sua risolutezza e ardimento, nel 1916 viene coinvolto nel progetto delle Q-Ships, le navi fantasma che si contrappongono alla disastrosa azione degli U-boot germanici sulla flotta da trasporto. È al comando dell’HMS Realy, incrociatore ausiliario della Royal Navy camuffato da mercantile, col quale contribuisce a contenere a colpi di cannone l’aggressività dei sommergibili tedeschi in Atlantico.
La terribile esperienza della guerra forgia un Conrad più intimista, più partecipe, attento alle sofferenze dell’animo umano. Scrive The shadow line – La linea d’ombra, e il tremendo The Heart of Darkness – Cuore di tenebra, ambientato nel Congo Belga: una riflessione amara sull’imperialismo.
Farà un ultimo viaggio per mare negli Stati Uniti, come passeggero, sul Majestic della Cunard, su invito dell’editore americano, nel 1923.
Morirà nel 1924: un giornale di Genova, il Lavoro, pubblicherà postumo un suo racconto, Suspence, ambientato nella città della Lanterna.
IL NARCISSUS, DA GLASGOW A CAMOGLI
CONRAD IN MOSTRA A MILANO
Da novembre 2014 e fino al 29 marzo 2015, presso l’Acquario Civico di Milano in Viale Gadio 2, una mostra racconterà la vita e le opere di Joseph Conrad. Attraverso foto d’epoca, video e anche strumentazione navale proveniente dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano verrà ripercorsa la carriera sul mare e quella letteraria del grande scrittore polacco.
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