Sandro Feruglio è un marine-painter, un artista contemporaneo che dipinge il mare e le imbarcazioni. Ex ufficiale della Marina Militare, ha navigato sulle barche d’epoca e raffigurato sia le navi militari che i grandi velieri. Oltre cento le opere realizzate, disponibili sia in originale che in edizione a stampa limitata.
Di Paolo Maccione – Aprile 2012
CHI E’ SANDRO FERUGLIO?
Alessandro Feruglio scopre il mare per la prima volta a sei anni, quando con la Topolino di famiglia lo portano da Udine, la città dove è nato nel 1950, a Lignano Sabbiadoro. La vista della grande distesa blu luccicante gli rimane impressa per sempre. Da ragazzino legge il Corriere dei Piccoli e proprio un articolo del 1962 sui ‘tigrotti’ dell’Istituto veneziano Giorgio Cini e sul veliero scuola Belem attira la sua attenzione. “Farò il marinaio”, si propose. Terminate le Scuole Medie si iscrive all’Istituto Professionale per le Attività Marinare della Fondazione Giorgio Cini sull’Isola di Giorgio Maggiore, a Venezia. Il sogno è quello di navigare sul Belem, ma purtroppo il veliero va in disarmo a partire dal 1965. Sandro si deve accontentare di scorrazzare su e giù per la laguna sulle lance a remi e sui quattro Dinghy 12’ dell’Istituto, denominati Nord, Est, Sud e Ovest. Proprio su quest’ultimo un pomeriggio incontra in rada la Jeanne d’Arc, portaelicotteri della Marina francese. Oltre quarant’anni dopo trasformerà quell’immagine in un dipinto.
DA PADRONE MARITTIMO A ALLIEVO UFFICIALE
Una volta conseguito il titolo di Padrone Marittimo del Traffico Sandro Feruglio si trasferisce a Trieste per frequentare il triennio dell’Istituto Nautico. D’estate, per pagarsi gli studi, si imbarca su Irma, un mercantile diretto in Medio Oriente. A bordo fa il mozzo e i turni al timone. La nave fa sosta a Ravenna, Latakia (in Siria) e Cipro. L’esperienza è utile e formativa, tanto che nel 1971 Sandro si diploma e, una volta superato l’esame di Stato, diventa allievo ufficiale di coperta.
UFFICIALE IN MARINA MILITARE
Nel 1971 è pronto per imbarcarsi su una petroliera diretta a Rotterdam, ma deve rinunciare perché convocato dall’Accademia Navale di Livorno per il concorso da allievo ufficiale. Dopo 10 mesi di corso viene destinato, in qualità di ufficiale di rotta, a bordo del Cacciatorpediniere Geniere, dove rimane per i successivi 14 mesi e durante i quali percorre circa 20.000 miglia di mare. Tra i ricordi di navigazione il quasi speronamento notturno da parte di un’unità russa avvenuto il 4 aprile 1973, in piena guerra fredda. Anche quell’evento verrà successivamente immortalato in un dipinto.
LA VITA DA CIVILE
Dopo il congedo Feruglio va a vivere a Milano, si impiega nel mondo civile e convola a nozze con Monica Fontana, figlia e nipote di un Ammiraglio. Come ben recita il motto dei marinai, “Una volta marinaio … marinaio per sempre”, anche per lui il mare continuerà a rimanere una costante della propria vita. Frequenti sono infatti i viaggi in Sardegna, dove si reca spesso con la famiglia in una casa a Cala Sassari, vicino a Golfo Aranci. Ma devono trascorrere ancora alcuni anni prima che la creatività del marine-painter emerga definitivamente.
ANNI OTTANTA: LA NASCITA DELL’ARTISTA
Nel 1980 Feruglio reincontra a Porto Rotondo Gian Battista Borea d’Olmo, all’epoca direttore del piccolo porto sardo, anche lui ex ufficiale sul Cacciatorpediniere Geniere nonché figlio di Gian Marco, armatore di Vistona del 1937, carismatico fondatore del C.V.A. (Centro Velico d’Altura) e successivamente dei Venturieri di Chioggia. Tra i due si rinsalda l’amicizia e ogni occasione è buona per discutere di barche, per navigare su imbarcazioni come Agneta o Angelica, per visitare musei del mare o studiare gli ship-portrait, i cosiddetti ‘ritratti di navi’. In qualche occasione naviga a bordo di Atlantide, la splendida navetta del 1930 di cui era comandante il suocero Fontana. In questo periodo, con una tecnica a suo dire ‘infantile’, Feruglio comincia a dipingere ispirandosi a grandi artisti come Domenico Gavarrone, Nicholas Camilleri, Arpe, Montague Dawson, John Stobart. Tra i primi lavori un quadro che raffigura l’HMS Inflexible e un dipinto a olio del brigantino a palo ‘Alfieri’.
SI IMPARA COPIANDO
Sandro Feruglio, non avendo frequentato alcuna scuola d’arte, impara il mestiere copiando. “L’arte è come la musica”, dice, “si assimila e poi si reinterpreta secondo la propria visione, si sviluppa ciò che è stato fatto in passato”. Con il trascorrere degli anni l’artista acquisisce una propria tecnica pittorica. Durante i fasti di Azzurra dipinge i soggetti di Coppa America, poi scafi d’epoca come il ketch Alzavola di Chicco Zaccagni o la goletta Altair, unità da guerra, brigantini nella tempesta, scafi tradizionali del nord Europa, naufragi. Partecipa anche ai raduni di vele d’epoca di Imperia, dove trova ispirazione e spunti per le proprie opere. Periodicamente viene richiamato in Marina per passaggi di grado fino a diventare Tenente di Vascello.
CENTO OPERE
Nel corso degli anni Sandro Feruglio ha realizzato un centinaio di opere, una produzione solo apparentemente limitata. Dalla metà degli anni Novanta, accanto ai quadri realizzati a olio su tela, ha affiancato la tecnica del pastello e dell’acquerello. “Questa tecnica”, ricorda, “è legata a quando in Sardegna uscivo di casa alle sei del mattino con Tobia, il mio Golden Retriever, vagando per spiaggie e stagni che riproducevo in pochi minuti. Il mio scopo era quello di imprimere su carta la luce e i riflessi di quegli istanti”.
IL QUADRO? E’ COME UN RACCONTO …
“Per me il quadro deve somigliare ad un racconto”, dice Feruglio, “in esso trasferisco una storia, sia essa tragica o felice, che spesso è impossibile da ricreare attraverso una fotografia. Il quadro può invece restituire figurativamente un evento anche complesso, progettato precedentemente nella propria mente e poi realizzato come in un set cinematografico”. “Mi sono appassionato a questa attività”, continua, “perché soddisfa il mio desiderio di raccontareavvenimenti che vivono nei tratti del dipinto stesso, nella scelta dei colori e nelle ambientazioni”.
Per Feruglio ogni dipinto è la rappresentazione di un attimo sospeso, dove la nave rappresenta la sfida dell’uomo al mare. Quest’ultimo è infatti spesso raffigurato in momenti estremi.
“VISTONA”, IL SOGGETTO PIU’ RICORRENTE
E’ il soggetto più ricorrente tra i dipinti di Sandro Feruglio. Si tratta di Vistona, l’imbarcazione di 16 metri varata in Inghilterra nel 1937 oggi di proprietà dell’amico Gian Battista Borea d’Olmo. A bordo di questo scafo, tra il 1967 e il 1999, il padre Gian Marco Borea ha navigato in tutto il Mediterraneo facendo crociere scuola. Tra il 2001 e il 2004 la barca è stata restaurata in Sardegna dal maestro d’ascia Marco Bonacina. In quella occasione l’armo a ketch bermudiano è stato sostituito da quello originale a cutter aurico. L’imbarcazione è stata rappresentata da Feruglio almeno una decina di volte, sia ad olio, che a pastello o acquerello. A bordo di Vistona Feruglio e Borea hanno preso parte, tra il 2007 e il 2010, al Trofeo Bailli de Suffren, regata d’altura per barche d’epoca che si svolge ogni anno lungo la rotta Saint Tropez - Malta.
LE MOSTRE E I PREZZI DELLE OPERE
Sandro Feruglio ha esposto le sue opere in occasione di un raduno di Vele d’Epoca di Imperia durante gli anni Novanta, dove è tornato nel 2010. Nello stesso anno e nel 2011 ha presentato una parte della sua produzione in occasione dei raduni di ottobre delle Vele Storiche Viareggio. Nel febbraio del 2012 ha tenuto una mostra insieme al pittore Enrico Morin presso il Circolo Ufficiali della Marina Militare a Roma. I suoi quadri sono disponibili sia in originale che in stampa a edizione limitata. I prezzi vanno da 50 euro a oltre 1000 euro per gli originali (formati da 24 x 32 fino a 70 x 100 centimetri), mentre le stampe vanno da 30 euro (formato 35 x 50 centimetri) fino a 100 euro.
SANDRO FERUGLIO OGGI
I modi garbati e l’aplomb tutto britannico fanno di Sandro Feruglio un distinto gentiluomo. Oggi l’artista vive tra Milano, dove ha lo studio, e la casa di campagna in provincia di Varese, dove spesso si ritira a suonare Bach al pianoforte. All’attività di artista alterna quella di nonno e quando può naviga a bordo di ‘Venturina’, un Dinghy 12’ costruito dal cantiere Patrone nel 1967 che tiene a Bibione Pineda, in provincia di Venezia, dove uno dei suoi tre figli dirige Portobaseleghe. Tornerà ad esporre al raduno di Vele d’Epoca di Imperia del 2012.
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GALLERY
Cognati
Gran Duca Leopoldo
Il clipper 'Ariel' durante la corsa del the del 1866
Il cutter aurico 'Vistona' del 1937
Il Dinghy 12' 'Venturina'
Il Giorgio Cini, ex Belem ... oggi ancora Belem
Il ketch Alzavola del 1924
Il San Giuseppe Due del comandante Giovanni Ajmone Cat
Il transatlantico Rex
La goletta Altair del 1931
La goletta 'America' nei pressi di Nab Light nel 1851
La goletta America
Le navi scuola Vespucci e Palinuro
Sandro Feruglio
Sandro Feruglio
Sandro Feruglio
Sandro Feruglio
Sandro Feruglio
Sandro Feruglio
Sandro Feruglio
Sandro Feruglio
Sandro Feruglio
Sandro Feruglio
Sandro Feruglio con Paolo Maccione, direttore di BEC
Trabaccolo francese
Trabaccolo francese
1968 - Il Dinghy 12â Ovest incontra la portaelicotteri francese Jeanne dâArc