Dopo oltre 85 anni di vita la lancia Assunta, di base lungo la costa romagnola, continua a veleggiare e a partecipare ai raduni di imbarcazioni tradizionali. Dal 1975 appartiene alla famiglia Marini, che l’ha salvata da una fine ingloriosa.
Di Michele Marini – Luglio 2011
ASSUNTA, LANCIA DEL 1925
L’Assunta è una lancia, tipica imbarcazione da pesca romagnola armata con vele al terzo, costruita nel lontano 1925 nei prestigiosi cantieri di Cattolica dove, allora, veniva armata una parte importante delle imbarcazioni utilizzate per la pesca e per il trasporto lungo le coste del medio e alto Adriatico. Da uno studio dettagliato sulle forme dell’imbarcazione si è potuto risalire al maestro d’ascia che concepì e realizzò lo scafo; infatti le lance non avevano un vero e proprio prototipo costruttivo ma ogni artigiano le personalizzava a suo piacere e l’Assunta riporta le caratteristiche del cantiere Patrignani di Cattolica.
TRE LEGNAMI PER COSTRUIRLA
Per dare solidità e sicurezza alla barca, il maestro d’ascia utilizzò, nella costruzione, tre tipi di legno differenti:
l’abete, legno più leggero e meno nobile, venne impiegato per la costruzione della coperta, dell’albero e dei pennoni;
il larice, legno più resinoso e impermeabile all’acqua, per il fasciame;
il rovere, legno più robusto e resistente, per il paramezzale e le ordinate.
ASSUNTA, DIMENSIONI E CARATTERISTICHE
La Lancia ha una lunghezza fuori tutto di 8,50 metriescluso il timone, una larghezza massima di 2,49 metri e un pescaggio di 58 centimetri a timone alzato. L’armo è composto da una vela al terzo di 58 metri quadrati e da due fiocchi rispettivamente di 4 e 2,5 metri quadrati, che vengono issati prevalentemente nelle andature portanti mediante l’utilizzo di un bompresso.
Il peso della barca comprensivo anche della zavorra composta da panetti di ghisa è di 2,82 tonnellate.
LA FAMIGLIA GARBIN NEI COLORI DELLE VELE
I purpurei colori ed i disegni che ancor oggi ornano le vele e lo scafo dell’Assunta, sono gli stessi che, nel lontano 1925,identificavano la famiglia detta “Garbìn”. Garbìn fu infatti il pescatore di Cattolica che armò e battezzò l’Assunta donandole questo nome in memoria del giorno in cui lo scafo venne varato. Si tramanda, infatti, che l’Assunta sia stata calata in acqua per la prima volta il 15 agosto del 1925, nel giorno di festa che tradizionalmente ricorda l’assunzione della Vergine in cielo, da cui, appunto, il nome di Assunta. Questo giorno, nel cuore della stagione estiva, è particolarmente caro a tutti i romagnoli ed ancor oggi viene celebrato in tutti i porti.
CHI ERA GARBIN?
Garbìn era un abile pescatore del quale si raccontano ancora oggi le sfide con il mare. In particolare si ricorda di quando da solo, a pesca al largo di Cesenatico, fu colto da uno straordinario fortunale proveniente da tramontana. Contro la violenza del mare Garbìn non potè nulla se non abbattere l’albero a colpi d'ascia ed avvolgere la coperta con la vela costruendosi un precario riparo contro i frangenti. Quando, dopo un giorno di violenta tempesta, il mare si fu calmato, l’Assunta si ritrovò arenata sotto i monti di Pesaro da dove, riparati i danni subiti, poté riprendere il mare.
Successivamente la barca fu acquistata da Luigi Tiozzi ed i suoi ormeggi furono trasferiti a Cervia, dove dopo un breve periodo di pesca rimase a lungo inutilizzata a causa degli eventi bellici che sfociarono nella seconda guerra mondiale.
SOPRAVVISSUTA ALLA GUERRA
La guerra e i bombardamenti provocarono gravissimi danni nei porti adriatici ma, più degli aerei, furono le divisioni dell’esercito tedesco, incalzate dall’avanzata delle forze alleate, ad infierire sulle barche dei pescatori; nella disperata ritirata l’ordine impartito ai militari fu quello di mandare a fondo tutti gli scafi in grado di navigare. L’Assunta sopravvisse alle sorti della guerra rimanendo ormeggiata in uno di quei canali minori e più nascosti che ancor oggi collegano le saline di Cervia al mare. Ma il fascino esercitato dai rossi colori delle vele e non meno dalle ottime ed inalterate qualità di navigazione consigliarono a Luigi Tiozzi di trasformare l’Assunta, approfittando di un turismo in espansione, da vecchio peschereccio qual era in una nobile barca da “passeggio”. Si racconta anche che l’Ammiraglio Aliprandi, già comandante di vascello durante la prima guerra mondiale ed amico intimo di Grazia Deledda, ne godeva grandemente le virtù ed usava definire l’Assunta un “ottimo guscio”.
UNA NUOVA VITA
Sul finire degli anni Cinquanta del secolo scorso l’Assunta fu ceduta da Luigi Tiozzi a Mario Collina di Cervia, che la utilizzò per qualche anno prevalentemente nei mesi estivi come imbarcazione da passeggio. Dopo qualche anno la lancia fu venduta a Pasquale Cicogna di Milano, il quale la fece immatricolare dalla Capitaneria di Porto di Cervia da imbarcazione da pesca a imbarcazione da diporto a vela, affidandola alle cure di un abile marinaio cervese Augusto Giulianini; la barca venne utilizzata poco e quindi fu quasi subito incaricato Giulianini di trovare un acquirente interessato al suo acquisto.
L’ERA MODERNA
Il 24 marzo del 1975 il pescatore cervese Maraldi Ruggero, interessato all’acquisto della lancia e alla sua riconversione in peschereccio, si accordò con Giulianini per diventare proprietario dell’Assunta per la cifra di 170.000 lire (circa 85 euro di oggi); ma poi, essendo ingenti le spese da sostenere per sostituire le vele e gli alberi con un motore adatto alla pesca, Maraldi non concluse fortunatamente l’acquisto e risparmiò la lancia dalla trasformazione da imbarcazione al terzo a peschereccio a motore.
LA FAMIGLIA MARINI
Soltanto alla fine dell’estate 1975, e quasi casualmente, Pier Paolo Marini e Giancarlo Penso riscoprirono la bellezza tanto da decidere che l’Assunta avrebbe dovuto recuperare gli antichi splendori e riprendere la navigazione e la pesca a vela. I lavori, che vennero affidati al maestro d’ascia cervese Domenico Fioravanti, durarono a lungo perché il tempo aveva consumato gravemente lo scafo. L’imbarcazione venne trasportata all’interno del cantiere Fioravanti dove, dopo averla ripulita di tutta la zavorra e le mani di vernice che negli anni si erano susseguite, si cominciò ad analizzare tavola per tavola tutte le parti che componevano la coperta e il fasciame di poppa, quindi, utilizzando le stesse essenze arboree originarie, vennero sostituite le tavole ammalorate dal tempo. Per il montaggio delle stesse vennero utilizzati i metodi tradizionali della cantieristica romagnola e cioè tutte le assi furono sagomate e piegate a fuoco, inchiodate con chiodi zincati e calafatate con stoppa.
INVELATA DA MANGHINA
Le vele si presentavano ormai bruciate dal sole e dal sale per cui per il loro confezionamento si ritornò dalla storica velaia di Cattolica Maria detta “manghina” che, oramai ottantenne, realizzò una muta di vele nuove uguali a quelle che le erano state commissionate nel 1925 da Garbìn.
I risultati ripagarono ampiamente, con il loro susseguirsi, gli sforzi compiuti; l’Assunta stava, infatti, lentamente riacquistando tutta la bellezza e la grazia solo apparentemente perduta. Le vele in cotonina, i colori naturali, il legname dello scafo, ogni particolare veniva curato con ordine e sistematicità.
1978, L’ASSUNTA RINASCE
Nel 1978, dopo tre anni di lavoro, l’Assunta era nuovamente in grado, nelle mani dell’attuale proprietario, Paolo Marini, di navigare e di pescare come quando tanti anni prima, nel giorno della Vergine Assunta, era stata varata. Il merito di un'operazione così perfetta deve essere anche attribuito ai consigli di Augusto Giulianini, ormai anziano marinaio cervese che meglio di tutti conosceva le caratteristiche delle barche antiche.
Grazie ad Augusto si sono potuti tramandare fino ad oggi l’arte e l’esperienza necessaria a condurre una barca con le vele al terzo ed è grazie ai suoi consigli che ancor oggi Paolo Marini ed il figlio Michele custodiscono le abilità marinaresche dei vecchi pescatori romagnoli altrimenti perdute.
ASSUNTA, PRIMO BENE CULTURALE TUTELATO PER LEGGE
Nel 1996 l’ISTIAEN, l’Istituto di Archeologia ed Etnologia Navale di Venezia presieduto da Mario Marzari, ha certificato l’importanza storica della lancia Assunta, come unica lancia romagnola costruita prima dell’ultimo conflitto mondiale e come unica armata secondo la tradizione velica dell’epoca.
Il 3 febbraio 1997, sulla scorta delle dichiarazione rilasciate da Marzari, l’allora Ministero per i Beni Culturali e Ambientali ha decretato, primo caso in Italia, che la lancia Assunta costituisce un bene di particolare interesse artistico e storico ai sensi degli articoli 1 e 3 della legge 1089 ed ha posto la lancia romagnola sotto tutela di legge.
IL RESTAURO DEL 2001
Nel 2001 si è reso necessario sottoporre la lancia ad una seconda operazione di restauro per sistemare soprattutto le parti che nel precedente restauro non erano state ripristinate grazie all’ottimo stato di conservazione.
Questo secondo restauro, eseguito sotto la supervisione della Soprintendenza per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Bologna, fu affidato sempre al cantiere nautico Fioravanti di Cervia. Il restauro consistette nella sostituzione di parte delle ordinate di prua e di gran parte del fasciame sempre della prua dell’imbarcazione, mentre la coperta e la poppa vennero solamente ricalafatate. In occasione di questo restauro la barca venne anche dotata di un nuovo albero.
LADRI A BORDO
Nell’agosto del 2003 l’imbarcazione fu oggetto di un furto da parte di ignoti che asportarono parte dei bozzelli originali. Per la loro fedele ricostruzione si dovette ricorrere all’intervento di un artigiano veneziano, che ricostruì perfettamente con legno di olmo i pezzi rubati.
L’ASSUNTA NAVIGA ANCORA
Oggi la lancia Assunta è ormeggiata nel porto di Cervia e naviga ancora in perfette condizioni lungo le coste romagnole partecipando a tutte le più importanti manifestazioni della tradizione marinaresca. Su richiesta, attraverso il sito Internet, è possibile sia prenotare una veleggiata a bordo oppure acquistare capi di abbigliamento marchiati con il nome dell’imbarcazione, contribuendo così alla sua periodica manutenzione.
VISITA IL SITO
www.lancia-assunta.com
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