Storia di Estella, il ketch costruito in Istria nel 1946 su progetto dell’olandese Van de Stadt, che in quasi settant’anni di vita non ha mai smesso di navigare in Mediterraneo. Oggi, dopo un importante restauro compiuto a metà degli anni Novanta presso il cantiere Del Carlo di Viareggio, continua ad essere ammirato in occasione dei raduni di barche d’epoca ai quali partecipa.
Di Paolo Maccione – Ottobre 2014
Fotografie di Paolo Maccione
ESTELLA, LA STORIA
Fasciame tradizionale in tavole di larice su ossatura in rovere. Così venne costruito nel 1946 il ketch bermudiano Estella, un due alberi lungo 14 metri che dagli anni Ottanta non ha praticamente mai smesso di navigare o partecipare ai raduni di vele d’epoca e classiche. La barca venne costruita per un notaio e varata presso il cantiere del maestro d’ascia Lino Puia di Pola, a quel tempo l’Istria era territorio italiano, su piani del noto yacht designer olandese Van de Stadt. Durante gli anni Cinquanta fece sosta a Genova presso il porticciolo Duca degli Abruzzi. Ma proprio qui affondò all’ormeggio. Una volta riportata a galla, nel 1963-’64 partecipò a una serie di regate che si correvano sotto il regolamento RORC (Royal Ocean Racing Club). A questo proposito un documento del 13 marzo 1963 riporta l’assegnazione a Estella, da parte dell’U.S.V.I. (Unione Società Veliche Italiane), del numero velico 2612. Successivamente, con gli armatori Barbini di Milano, la troviamo iscritta allo Yacht Club Tigullio. Tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni del successivo decennio fa base dapprima alla Spezia e poi ad Anzio. Dagli anni Ottanta Estella è di proprietà di Carlo Belenghi, noto skipper professionista, che la fa partecipare ai primi raduni di vele d’epoca e classiche. Per oltre un decennio il ketch naviga al suo comando in occasione di crociere charter tra la Costa Azzurra, il Mar Tirreno, le Eolie, la Sicilia, la Grecia e la Turchia, ospitando spesso gli allievi dell’Associazione ‘I Venturieri’ di Chioggia.
1994: IL RESTAURO AL CANTIERE DEL CARLO
Nel 1994 il medico pisano Paolo Dessanti si reca a Viareggio per accompagnare un amico a visitare un’imbarcazione da acquistare. In quella occasione nota Estella presso il cantiere navale Francesco Del Carlo. È amore a prima vista. La barca risponde perfettamente alla tipologia di scafo da lui sempre cercato: armo velico a ketch con bompresso, linee classiche e una serie di eleganti oblò lungo le murate. In breve tempo viene formalizzato il passaggio di proprietà.
All’epoca gli alberi erano stati smontati per essere sottoposti a revisione. Sia quello di maestra, alto 19 metri, che la mezzana, alta 12 metri, erano stati ricostruiti negli anni Settanta in legno di douglas dal cantiere Mestron di Varazze, in Liguria. Tra gli altri interventi cui è stata sottoposta l’imbarcazione il rifacimento della coperta in teak con interposto compensato marino, la ricostruzione della falchetta, del capodibanda, del trincarino e degli osteriggi in mogano e cedro. Ricostruita anche la tuga e il 60 per cento dei bagli in mogano, oltre a rinforzare qualche ordinata con legno di quercia. Circa il 40 per cento delle tavole di larice del fasciame sono state sostituite con pino marittimo. I lavori, iniziati nell’estate del 1994, sono stati completati a metà del 1998.
LE NAVIGAZIONI E LA PARTECIPAZIONE AI RADUNI DI VELE D’EPOCA
Una volta terminato il restauro Estella ha ricominciato a navigare partendo dalla sua base in Toscana e compiendo crociere soprattutto in Corsica, Sardegna, Arcipelago Toscano e Pontino, Costa Azzurra. Dal 2005 ha sempre partecipato al raduno delle Vele Storiche Viareggio, organizzato ogni anno nella città del Carnevale, e fino al 2014 non ha mai mancato a un appuntamento.
Almeno cinque le sue partecipazioni al Trofeo Accademia Navale di Livorno, dove nel 2014 si è aggiudicata la vittoria nella propria categoria.
Tra l'inverno 2010 e la primavera 2011 la barca è tornata presso il cantiere Del Carlo per essere sottoposta a una serie di controlli e manutenzione straordinaria in seguito ai quali è uscita in splendida forma. Attualmente Estella ha eletto come proprio porto di stazionamento il nuovo marina Porto di Pisa, accanto alla foce dell’Arno, dotato di tutti i confort e collegato direttamente alla cittadina in un contesto paesaggistico unico nel suo genere.
LE CARATTERISTICHE DI ESTELLA
Ma come naviga Estella? “Le migliori andature per questa barca”, ci racconta l’armatore Paolo Dessanti, “sono il traverso e il lasco. Con vento sostenuto la barca si dimostra potente e raggiunge velocità fino a 8 nodi. È una barca manovriera, ma con i tempi classici di uno scafo a chiglia lunga”.
Tra le caratteristiche più evidenti di questo ketch l’ampia coperta flush-deck, che offre ampio spazio per muoversi senza ostacoli da poppa a prua. Particolare attenzione va comunque posta ai due boma, piuttosto bassi, che impongono prudenza durante le virate.
Sottocoperta gli interni si compongono principalmente di tre zone. La prima, sotto la tuga, comprende la cucina, il tavolo di carteggio e una cuccetta di guardia sulla dritta. Nella parte centrale è presente l’ampio quadrato con doppia divaneria contrapposta e un bagno. Il quartiere prodiero ospita invece una cabina con cuccette sovrapposte, un secondo bagno e la classica cabina di prua con letto matrimoniale a ‘V’.
ESTELLA - LA SCHEDA TECNICA
Anno varo: 1946
Progetto: Rikus Van de Stadt (Olanda)
Nazionalità: italiana
Cantiere: Lino Puia - Pola
Armo velico: ketch bermudiano
Lunghezza f.t.: 14 mt.
Larghezza: 3,80 mt.
Pescaggio: 2,20 mt.
Materiale: fasciame di larice su ossatura in rovere
Dislocamento: 20 tonn.
Motore: Aifo 80 cv
Serbatoio acqua: 400 lt (2x200)
Serbatoio gasolio: 600 lt (2x300)
Superficie velica: 150 mq
Posti letto: 9
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