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Sincerity, costruita nel 1928, è una delle più antiche imbarcazioni d’epoca costruite dal cantiere Baglietto di Varazze. Questo ketch ha percorso migliaia di miglia tra il nord Europa, il Mediterraneo e i Caraibi, ha subìto un affondamento ed è stato successivamente restaurato. Il mobilio interno proviene da un vagone letto dell’Orient Express. Oggi la barca appartiene ad un armatore norvegese intenzionato a cederla ad un nuovo proprietario.
Di Paolo Maccione – Luglio 2012
Fotografie di Alison Langley
Sincerity in navigazione Foto Alison Langley (6)SINCERITY, UN KETCH FIRMATO BAGLIETTO
4 agosto 1928. A Varazze, in Liguria, presso il Cantiere Baglietto, viene varato con il nome di Janua un ketch bermudiano lungo 28 metri, progettato dall’ingegner Vincenzo Baglietto. Il primo armatore è il Grande Ufficiale Commodoro Dottor Andrea Luigi Piccardo di Genova. Durante la cerimonia si riunisce in cantiere l’alta società genovese e una folla di spettatori, turisti agostani della riviera ligure. Madrina del varo è Donna Maria Cagni, moglie dell’omonimo Ammiraglio. Tra le personalità c’è anche il Commodoro Beppe Croce, yachtsman internazionale che tra il 1969 e il 1986 ricoprirà la carica di presidente dell’IYRU (International Yachting Racing Union). All’ancora è presente una piccola flotta, composta dagli yacht Licea, Mati, Annik, Gigliola, Rondine e Laura.
Nel febbraio del 1929, in occasione dell’inaugurazione del nuovo Reale Yacht Italiano di Genova, l’imbarcazione verrà visitata da Sua Altezza Reale il Principe Ereditario.
 
UNA SOLIDA COSTRUZIONE IN LEGNO
Janua è costruita in fasciame di teak, interamente rivestito in rame, su ordinate di quercia, ha l’albero di maestra alto 27 metri e quello di mezzana lungo 20 metri. Il primo motore installato a bordo è un Breda 6 cilindri di 40 cavalli di potenza, in grado di spingere lo yacht a una velocità di 7 nodi. La realizzazione di questo ketch avviene sotto lo stretto controllo del Lloyd Register, al fine di ottenere il massimo della classificazione. Gli interni vengono realizzati dalla ditta Issel, tutte le cabine sono dotate di acqua calda e fredda e nel salone è presente un camino in ceramica bianca e blu denominato ‘old Savona’, che contribuisce a rendere gli ambienti accoglienti ed eleganti.
 
LE PRIME REGATE
Tra il 23 e il 25 febbraio 1929 Janua partecipa a Sanremo a tre regate. Si piazza al secondo posto alla S. Margherita – Sanremo e vince il trofeo Coppa Città di Sanremo. Nel maggio dello stesso anno si reca a Barcellona in occasione dell’inaugurazione dell’International Expo, dove viene visitata da Sua Altezza Reale il Principe di Udine. Nel frattempo un modellino dell’’imbarcazione viene esposto alla decima edizione della Fiera Campionaria di Genova.
 
Sincerity su invaso Foto Alison LangleySINCERITY … DAL 1970
Nel 1938 Janua viene venduta all’ingegner Andrea Maria Piaggio di Genova e assume il nome di Ester VII. Nel 1952 appartiene alla società “La Capitana” che ne cambia la denominazione in Mauciau II finchè, nel 1970, viene acquistata dall’armatore americano Jean Castel che le assegna il nome di Sincerity, così com’era chiamato un antico vascello riprodotto in uno dei quadri del nuovo proprietario.
 
UN AFFONDAMENTO PER SALVARLA
Sotto la proprietà di Jean Castel, Sincerity fa base presso un marina della Florida. Ma la persona che avrebbe dovuto prendersene cura all’ormeggio, disubbidendo all’armatore, vi navigava senza chiedere il permesso, finchè il primo aprile del 1980 il ketch si incagliò su un banco corallino delle Berry Islands, alle Bahamas. Piuttosto che vederla sbattuta dalle onde, Castel decise volutamente di affondarla, per poi procedere con il recupero e il successivo restauro, avvenuto nel Maine e affidato all’architetto americano David Westergaard. Nel 1986 salpò con destinazione Perth, in Australia, dove fu noleggiata dalla società Louis Vuitton e da Moët & Chandon come barca-stampa durante le regate della Louis Vuitton Cup.
Numerose le personalità ospitate a bordo di Sincerity, da Carolina di Monaco a Mariana Niarchos all’attore Jean Paul Belmondo e al navigatore Olivier de Kersauson, praticamente di casa a bordo di questo ketch.
Nel 1988 la storia di questa barca è stata inclusa nel libro “Genoa Jib – Cento anni di vela in Italia”, dove si racconta di come il mobilio interno dello yacht provenisse da un vecchio vagone letto dell’Orient Express, acquistato e smontato dallo stesso Jean Castel. Alla sua morte, avvenuta nel 1999, i famigliari hanno deposto nella bara il diario di bordo.
 
SINCERITY, DAL 1999 IN POI …
Nel 1999 Sincerity è stata acquistata dall’armatore norvegese Trygve Bratz, dopo che il precedente proprietario aveva già provveduto alla sostituzione del fasciame in teak dell’opera viva, operazione avvenuta a Tolone. In quello stesso anno viene sostituita parte dell’ossatura del quartiere poppiero mentre nel 2000, sempre a Tolone, si procede alla ristrutturazione degli interni. Bratz, ex Marina Militare norvegese, è un distinto signore che va a vela da quando era bambino. Da quel momento per il ketch inizia un incessante periodo di navigazioni: dal Mediterraneo ai Caraibi e lungo la costa orientale degli Stati Uniti, ritorno ai Caraibi, Irlanda, Inghilterra, di nuovo in Mediterraneo e poi ancora Inghilterra. Ma non è finita. I viaggi successivi portano Sincerity in Norvegia, Svezia, Danimarca (dove nel 2004 prende parte alla Denmark Classic European Week) e Scozia, per poi scendere verso le Isole di Capo Verde, attraversare ancora l’Atlantico e fare la spola tra la costa americana e le isole caraibiche.
 
La coperta di Sincerity Foto Alison Langley (4)DA COWES AD ANTIGUA
Nel 2002 Sincerity prende parte a Cowes, in Inghilterra, all’America’s Cup Jubilee, il Giubileo per i 150 anni della Coppa America. Nel 2010 si procede alla sostituzione delle lande dell’albero di maestra, quest’ultimo in alluminio come la mezzana, mentre nel 2011, nel Maine, vengono rinvergate le tavole del fasciame dell’opera morta. Nel 2011 e 2012 l’imbarcazione partecipa per la quarta e quinta volta alla Antigua Classic Yacht Regatta, classificandosi rispettivamente terza e quinta di categoria. Suo anche il terzo posto al Trofeo Eleganza nell’edizione di quest’anno delle regate di Antigua.
Ho amato molto navigare alle Grenadines, lungo le coste del Maine e a Capo Verde”, ha dichiarato Bratz, “ma penso che il miglior luogo per veleggiare, quando c’è bel tempo, sia il nord della Norvegia”.
 
SINCERITY IN VENDITA
Trygve Bratz è sposato con la famosa fotografa di nautica Alison Langley (www.langleyphoto.com) e insieme hanno ben sei (!) figli di età compresa tra 8 e 21 anni. Siccome la vita è fatta di scelte, dettate dai momenti storici e dalle necessità, l’attuale esigenza di Bratz è quella di cedere l’imbarcazione ad un nuovo armatore, affinchè se ne prenda cura come ha fatto lui fino ad oggi. Un purosangue italiano come Sincerity altro non poteva che essere affidato per la vendita ad un italiano. Ecco perché l’armatore ha scelto di inserire il suo ketch nel catalogo di Enrico ‘Chicco’ Zaccagni, l’esperto e noto consultente per il restauro di imbarcazioni d’epoca titolare di Zacboats (www.zacboats.it). Una cosa è certa: le linee di Sincerity sono quelle di uno scafo senza tempo e come tale merita di continuare a navigare, per essere esibito sia come pregevole opera dell’uomo che come una delle sempre più rare imbarcazioni d’epoca interamente ‘Made in Italy’ ancora oggi naviganti.
 
Vista di Sincerity Foto Alison Langley (3)SINCERITY – SCHEDA TECNICA
Anno varo: 1928
Cantiere: Baglietto (Varazze – Italia)
Progetto: Vincenzo Baglietto (Varazze – Italia)
Nazionalità: Norvegia
Materiale scafo: fasciame in teak su ordinate di quercia
Lunghezza fuori tutto: 28,95 mt
Lunghezza al galleggiamento: 19,50 mt
Larghezza: 5,05 mt
Pescaggio: 3,10 mt
Dislocamento: 85 tonn.
Motorizzazione: Volvo Penta 230 hp
Armo velico: ketch Marconi
Superficie velica: 290 mq
Serbatoi gasolio: 1.400lt
Serbatoi acqua: 1.300lt
Cabine armatore e ospiti/posti letto: 3/10

 

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