L’imbarcazione a vela Tarantella, lunga 16,70 metri, costruita in legno nel 1969 dal cantiere Carlini di Rimini su progetto di Sparkman & Stephens, è stata donata alla Marina Militare. L’atto notarile, siglato nel dicembre 2023 tra l’ex armatore Peter Schmidt e la Forza Armata, ha sancito ufficialmente il passaggio di proprietà. La barca ha lasciato il suo porto di stazionamento a Malta con destinazione Livorno, dove è entrata a fare parte della flotta di vele storiche adibite all’addestramento degli allievi ufficiali dell’Accademia Navale. Prevista la partecipazione ai più importanti raduni di vele d’epoca del Mediterraneo.
Di Paolo Maccione – Febbraio 2024
Fotografie Archivio Storico Tarantella e Gianluca Di Fazio
TARANTELLA DIVENTA UNA VELA STORICA DELLA MARINA MILITARE 
Tarantella in un'immagine d'epoca
Come spesso già avvenuto in passato, una nuova barca a vela storica è entrata a fare parte ufficialmente del naviglio della Marina Militare in seguito alla donazione di un privato. Si tratta di Tarantella, elegante scafo costruito a corsi unici di fasciame longitudinale di mogano (spessore 40 millimetri) nel 1969 dal noto cantiere romagnolo Carlini di Rimini su progetto dello studio americano Sparkman & Stephens (progetto n° 1961). L’atto ufficiale di donazione è stato siglato nel mese di dicembre 2023 alla presenza del Capitano di Vascello Giuseppe Cannatà, Capo Ufficio Vela dello Stato Maggiore e Direttore dello Sport Velico Marina Militare, e Peter Schmidt, tedesco di Francoforte ex CEO della DuPont, che aveva navigato su Tarantella da ragazzo fino a diventarne proprietario nel 1993 dopo averla rilevata dal milanese Alberto Raffaelli, il primo armatore. Lunga 16,70 metri e larga 4,44 metri, è armata a sloop bermudiano in testa d’albero, con la timoneria a ruota, un pescaggio di 2,53 metri e un dislocamento pari a 20 tonnellate. Il motore, installato nel 2012, è uno Yanmar diesel da 110 cavalli. Tra i successi in regata conseguiti in passato da Tarantella le vittorie nel 1970 e 1972 al Campionato del Mediterraneo nella 1^ Classe RORC, alla Giraglia del 1975 e alla Coppa del Re del 1991. Oggi, al compimento dei 55 anni di età, l’imbarcazione entra in Marina con lo scopo di trasmettere l’insegnamento velico ai futuri comandanti.
LA STORIA DI TARANTELLA 
Tarantella in regata
Vista del pozzetto di Tarantella
Successivamente al varo Tarantella prese parte a una Transadriatica e nel 1971 partecipò alla famosa regata del Fastnet, in Inghilterra. In quelle prime stagioni, durante le quali Tarantella rappresentava lo scafo da battere in Mediterraneo, il marinaio di bordo era Angelo Vianello (scomparso nel 2007 a 80 anni), veneziano di Pellestrina, diventato a partire dal 1972 l’uomo di fiducia di Raul Gardini sul Moro di Venezia. Tarantella non tornò più in Adriatico per navigare principalmente in Mar Tirreno, Francia e Spagna. Per tanti anni è stata socia AIVE (Associazione Italiana Vele d’Epoca) e partecipato a numerose regate con al timone anche il velaio-velista Beppe Zaoli, autore delle vele di bordo. Tra le barche-amiche di Tarantella il Chaplin del 1974 di Giovanni Novi, anch’esso donato nel 2008 alla Marina Militare.
DA GENOVA A MALTA, POI LA DONAZIONE 
L'equipaggio di Tarantella in sosta a Gaeta (Foto G. Di Fazio)
Fino al 2013 lo scafo ha fatto base presso lo Yacht Club Italiano di Genova, da dove ogni estate partiva per trascorrere l’estate a Beaulieu-sur-Mer, comune francese della Costa Azzurra. Da oltre 30 anni Peter Schmidt è infatti socio del prestigioso sodalizio e nei capannoni del Club sono ancora depositati l’invasatura e il vecchio boma della barca, oggi sostituito con uno più leggero e funzionale. Nei primi anni Duemila il Cantiere Navale Pasqui di Villefranche-sur-Mer ha rifatto il ponte di coperta e a partire dal 2014 Tarantella ha fatto base a Malta. “Proprio qui”, ha raccontato Schmidt, “ricevetti ben due proposte di acquisto della barca, ma quando venne prospettato di rivestire il magnifico scafo a coppale di Carlini con smalto bianco ho preferito dare corso alla donazione alla Marina Militare che da tanti anni desiderava Tarantella. Ringrazio in particolare l’Ammiraglio di Squadra Enrico Credendino, Capo di Stato Maggiore della Marina, per avere concesso a Tarantella l’onore di entrare a fare parte della flotta di barche storiche della Forza Armata. Lo scafo si presenta ancora originale come all’epoca, non è mai stato appesantito e sono certo vincerà tante regate”.
L'Ammiraglio di Squadra Enrico Credendino, Capo di Stato Maggiore della Marina Militare
DA MALTA A LIVORNO 
Il Capitano di Fregata Giuseppe Parrini, comandante di Tarantella durante il trasferimento da Malta a Livorno compiuto tra gennaio e febbraio 2024 (Foto G. Di Fazio)
Il 26 gennaio 2024 Tarantella ha lasciato il porto di La Valletta a Malta, dove ha stazionato nel corso dell’ultimo decennio, diretta a Livorno. Una navigazione di circa 600 miglia al comando del Capitano di Fregata Giuseppe Parrini, esperto velista già comandante di altri scafi storici della Marina come Stella Polare, Capricia, Gemini e Orsa Maggiore. Dopo avere fatto tappa a Messina e Gaeta, Tarantella è entrata a fare parte delle imbarcazioni a vela assegnate alla Sezione Velica di Livorno, preposta all’addestramento degli allievi dell’Accademia Navale. Quasi una sorta di ‘regalo di compleanno’ per lo Sport Velico della Marina Militare, che il 15 febbraio 2024 festeggia 89 anni da quando venne istituito.
Al centro l'ex armatore di Tarantella Peter Schmidt consegna la barca a Malta al Capitano di Vascello Giuseppe Cannatà (a destra) e al Capitano di Fregata Giuseppe Parrini (a sinistra)
LA FLOTTA STORICA DELLA MARINA MILITARE
In primo piano Gianluca Di Fazio, presidente della Sezione di Gaeta della Lega Navale Italiana e organizzatore dell'evento per scafi d'epoca "Grandi Vele a Gaeta" (Foto G. Di Fazio)
Tralasciando le grandi unità a vela come la ‘nave’ Amerigo Vespucci del 1931, la ‘nave goletta’ Palinuro del 1934 e il ‘brigantino goletta’ Nave Italia del 1993, Tarantella si aggiunge alla cospicua flotta delle imbarcazioni a vela minori della Marina Militare. Si tratta di 15 scafi in legno varati tra il 1858 e il 1983. Eccoli:
- SORELLA (1858, cutter aurico, donazione Fam. Pirota)
- VIRI (1928, Skerry Cruiser 30, donazione Fam. Cariboni)
- CAROLY (1948, Yawl Marconi, donazione Fam. Preve)
- ARTICA II (1956, Yawl Marconi)
- CORSARO II (1960, Yawl Marconi)
- CAPRICIA (1963, Yawl Marconi, donazione Fam. Agnelli)
- GRIFONE (1963, 5.50 Metri Stazza Internazionale)
- PENELOPE (1965, sloop Marconi)
- STELLA POLARE (1965, Yawl Marconi)
- NAUSICAA (1965, sloop Marconi)
- CALYPSO (1967, sloop Marconi)
- TARANTELLA (1969, sloop Marconi, donazione Fam. Schmidt)
- SAGITTARIO (1972, sloop Marconi)
- CHAPLIN (1974, cutter Marconi, donazione Fam. Novi)
- GEMINI (1983, sloop Marconi)
Per la cronaca, Galatea del 1968, una delle 4 barche gemelle insieme a Penelope, Nausicaa e Calypso, è stata ceduta dalla Marina Militare a un’associazione campana dedita all’insegnamento della vela a favore dei giovani. Il ketch Marconi Orsa Maggiore, lungo 28 metri e anch’esso adibito all’addestramento degli allievi della Marina Militare, è stato invece varato nel 1994 ed è costruito in materiale composito di carbonio, kevlar e vetroresina.
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