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Dopo avere navigato negli USA e in Inghilterra, dal 2006 il motoryacht è entrato in Mediterraneo e con l’armatore padovano Renato Pirota, appassionato collezionista di barche d’epoca, ha esplorato il Mare Nostrum percorrendo in pochi anni oltre 17.000 miglia di mare. 

 

 Di Paolo Maccione – Luglio 2011

Renato Pirota, l'armatore di Misty (1)DALL’AMERICA AL MEDITERRANEO
Dal Mar Nero alle Baleari, da Trieste alla Tunisia, dalla Liguria a Rodi. Sono solo alcune delle rotte percorse nelle ultime cinque stagioni da Misty, motoryacht varato nel 1969 in America dal cantiere Palmer Johnson di Sturgeon Bay, sulle rive del lago MichiganIl motoryacht è stato acquistato nel 2004 dall’imprenditore padovano Renato Pirota, uno dei più noti e stimati personaggi del mondo delle barche d’epoca

RENATO PIROTA, GENTLEMAN DEL MARE
Milanese, classe 1946
, dopo il diploma di geometra Pirota si insedia nell’industria siderurgica di famiglia e, appena diciottenne, si forma velisticamente sul Cognac Grande Zot (omonimo della più nota goletta) e sul Jouet 33 Cribitta, che tiene a Chioggia. Durante i primi raduni di vele d’epoca dei primi anni Ottanta si appassiona alle barche d’antan e, in particolare, ai progetti classici di Carlo Sciarrelli, che conosce nel 1986 e con il quale mantiene un’ininterrotta amicizia ventennale. Nel 1987 compra il cutter Moya del 1910, che rivende nel 2004. Nel 1989, sempre dallo stesso ex-proprietario, l’inglese Chris Waddington, acquista Sorella, la più vecchia imbarcazione da diporto del Mediterraneo, datata 1858. Con il passare degli anni il suo nome viene associato indelebilmente alla proprietà di questi due scafi.  

MISTY, … o ‘MISS T’?
Misty rappresenta per Pirota una divagazione rispetto al tema velico. Questo motoryacht, lungo 24 metri e costruito in alluminio, era stata commissionato all’architetto statunitense E. Weston Farmer dal primo proprietario, che desiderava uno scafo unico nel suo genere. Sciarrelli, fedele confidente di Pirota, raccontò a quest’ultimo quanto conosceva riguardo lo yacht: “Sembra che l’unità fosse un dono voluto dall’armatore per la propria amante, il cui nome iniziava con la lettera ‘T’, e in suo onore si sarebbe dovuta chiamare ‘Miss T’. Ma quando la legittima consorte scoprì la cosa, il proprietario tramutò il nome in Misty, incolpando il cantiere di non avere ben compreso il nome da lui scelto”. “L’armatore”, racconta Sciarrelli, “volle anche occuparsi di realizzare la targa con il nome del cantiere e quello del progettista, però storpiando volutamente quest’ultimo per evitare, si disse, di riconoscere le royalties per il lavoro svolto”. 

A BORDO ANCHE JACQUELINE, DIANA E BARBARA
Il secondo armatore di Misty fu l’industriale americano Robert L. James, membro del New York Yacht Club, che mise spesso il suo scafo a disposizione degli ospiti VIP del club. Facile immaginare il lungo elenco di personaggi importanti avvicendatisi a bordo nel corso degli anni, da Jacqueline Onassis alla Principessa Diana a Barbara Streisand. Le testimonianze del loro passaggio sono gelosamente custodite in un album fotografico privato dell’armatore. 

Vista da prua verso poppaDAGLI USA A COWES E RITORNO
Nel 2001 Misty venne trasportata dalla Dockwise Yacht Transport, specializzata nel trasferimento via cargo delle unità da diporto, fino a Cowes, nel sud dell’Inghilterra, per prendere parte alle celebrazioni per il Giubileo della Coppa America. Nel dicembre dello stesso anno, dopo avere navigato per un paio di mesi in Sardegna, la navetta fece ritorno negli USA e, nel 2004, fu posta in vendita. Lo stesso Pirota, insieme a Niccolò Donà delle Rose, amico di lunga data ed esperto di nautica,volò a Miami per visionarla. Ma la prima uscita di prova non si rivelò soddisfacente e Misty dovette essere trainata dal mare aperto fino a un cantiere di Miami. I difetti riscontrati a bordo fecero scendere l’offerta iniziale da 975.000 a 600.000 euro e, nel maggio del 2004, venne formalizzato il passaggio di proprietà. Da quel momento, presso il cantiere Roscioli di Fort Lauderdale, venne avviata unaristrutturazione conclusa nel gennaio del 2006 e costata un milione di euro

IL RITORNO IN EUROPA

Prima di tornare in Europa Misty, stazzata da un ente di certificazione inglese con sede in America, acquisisce la bandiera inglese. Il 25 aprile 2006 la navetta, ancora una volta trasferita attraverso l’Atlantico a bordo del cargo della Dockwise, “sbarca” a Palma di Maiorca. Si materializza così il sogno di Pirota, che voleva un’imbarcazione classica, a dislocamento, non veloce, con un’autonomia di navigazione superiore a 1000 miglia, comoda come una house-boat, stabile in navigazione e adatta a compiere lunghi viaggisenza dovere dipendere quotidianamente da soste in porto. Misty, che risponde in pieno a queste esigenze, rappresenta il mezzo ideale per esplorare il Mediterrano senza patire i disagi derivati dal vivere su una barca a vela di medie dimensioni. Lo yacht si sviluppa su tre ponti: il sun deck, dove sono rizzati i due tender di bordo, il ponte principale, con la plancia di comando, la cucina e il grande salone, e quello inferiore, nel quale sono state ricavate tre cabine doppie ognuna con bagno. Il quartiere equipaggio, per tre persone, è dislocato a estrema prua, a ridosso della sala macchine.

MISTY, ESPLORATORE DEL MEDITERRANEO
Misty è finalmente pronta a partire. Dopo una visita alle Baleari raggiunge la Corsica e la Sardegna. Da Olbia raggiunge Cagliari, poi dirige su Trapani, le Egadi, la SiciliaTunisia e Pantelleria. Trascorre un periodo tra IschiaCapri e Napoli, poi torna prima a Porto Rotondo e poi fa rotta verso La Spezia, dove sosta presso il cantiere Beconcini per una serie di lavori. Nel giugno del 2007 riparte: Arcipelago Toscano,LipariMessinaCrotoneGrecia ionicaPeloponneso e ritorno a La Spezia. Pirota viaggia in mare, ma anche a terra, effettuando visite culturali ai monumenti con i libri di Erodoto sottobraccio. Nel 2008 viene compiuto il viaggio più lungo, che dura ininterrottamente da maggio a ottobre. Dalla Spezia raggiunge la Grecia, il Canale di Corinto, le CicladiRodi e la Turchia. L’arrivo è a Monfalcone, dove tra marzo e maggio 2009, presso il cantiere Alto Adriatico, viene commissionato il rifacimento del ponte in teak poppiero, la sostituzione di alcune lamiere dello scafo e la riverniciatura. Da qui Misty riparte per la crociera 2009, che fa tappa presso la Penisola Calcidica, il Monte Atos, la Samotracia, lo Stretto dei Dardanelli, il Mar Nero e ancora la Turchia

17.000 MIGLIA IN MEDITERRANEO
Tra il 2005 e il 2009
 si calcola che l’unità, al comando del napoletano Rosario Agosti, con un passato di primo ufficiale a bordo del Creole e navigazioni atlantiche in occasione di una tappa del giro del mondo a vela,abbia percorso ben 17.000 miglia, senza mai evidenziare problemi e meritandosi l’appellativo diesploratore del Mediterraneo
Oggi Pirota si divide tra l’ammiraglia ultraquarantenne e le altre barche di famiglia, tra cui un Bertram 31 del 1971, un Riva Ariston e Hilde, sloop progettato da Sciarrelli varato dal cantiere Carlini di Rimini nel 1995 con il quale partecipa ogni anno a Porto Rotondo alla Regata dei Legionari. 

 

MISTY - SCHEDA TECNICA 

CantierePalmer Johnson – Sturgeon Bay (USA)
Progetto: E. Weston Farmer (USA)

Bandiera: Inglese
Anno di costruzione: 1969
Lunghezza f.t.: 23,83 mt
Larghezza: 5,66 mt
Materiale: Alluminio
Dislocamento: 52 tonn. 
Pescaggio: 1,80 mt
Motore: 2 x 540 cv General Motors 12 cilindri a ‘V’
Serbatoio carburante: 9460 lt 
Serbatoio acqua: 5800 lt
Velocità massima: 12,5 nodi
Velocità di crociera: 11 nodi 
Cabine / posti letto: 3/6
Equipaggio: 3  

 

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