È progettato per essere nascosto e agganciato al di sotto di un’imbarcazione apparentemente innocua. Funziona tramite un motore a pedali. Il palombaro nascosto al suo interno lo impiega per raggiungere sott’acqua la nave nemica e sabotarla con l’impiego di congegni a vite. Un’arma segreta, diabolica, crudele ed efficace, scoperta solo dopo avere restaurato digitalmente il foglio 881v del Codice Atlantico di Leonardo. La ricostruzione del modello è stata esposta in anteprima mondiale a Milano in occasione della mostra interattiva Leonardo3.
A cura della redazione – Aprile 2014
Fotografie Leonardo3.net e Paolo Maccione, autore modelli 3D Mario Taddei
LEONARDO NELLE ‘SALE DEL RE’
È stata inagurata nel febbraio 2013 e per oltre un anno ha accolto decine di migliaia di visitatori. Si tratta della mostra temporanea Leonardo3 – Il Mondo di Leonardo, allestita nei prestigiosi spazi delle Sale del Re, all’ingresso della Galleria Vittorio Emanuele di Milano, accanto a Piazza della Scala. Una mostra interattiva e multidisciplinare dedicata a Leonardo artista e inventore e alle sue macchine ingegnose, che ha già ricevuto l’importante riconoscimento del Premio di rappresentanza del Capo dello Stato, il Presidente Giorgio Napolitano. L’importante rassegna è stata concepita e organizzata dal centro studi Leonardo3 (L3) di Milano, ed è l’evoluzione di quella (Il Laboratorio di Leonardo) che nel 2009 a Vigevano, coi suoi oltre 120 mila visitatori, è risultata essere la mostra più vista di sempre in tutta la provincia di Pavia.
LE 5.000 PAGINE DI LEONARDO
Se le opere artistiche del grande genio sono state oggetto di grande attenzione, studio e divulgazione, non è accaduto lo stesso per le pagine dei suoi manoscritti, anche perché sono decisamente più difficili da comprendere e apprezzare. Leonardo lasciò 120 volumi, molti sono stati perduti, rimangono comunque 5 mila pagine, la maggior parte delle quali contengono disegni ancora da interpretare. Purtroppo il suo più grande fallimento è stato quello di non aver pubblicato nulla. Nessuno di tutti i suoi trattati ha visto la luce, se non quello di Pittura, pubblicato dopo la morte dal suo allievo Melzi.
La mostra presenta il frutto delle ricerche degli ultimi dieci anni di Mario Taddei ed Edoardo Zanon, e intende porre i riflettori proprio sul lavoro di Leonardo come “ingegnere”, oltre che “artista”, facendo comprendere i suoi scritti, i suoi progetti e gli studi per le macchine, le sue metodologie.
200 MACCHINE INTERATTIVE IN 3D
L’esposizione ha presentato oltre 200 macchine interattive in 3D, con oltre 1100 fogli consultabili digitalmente oltre a ricostruzioni fisiche delle sue macchine, molte inedite e mai ricostruite dopo Leonardo, realizzate nel rigoroso rispetto del progetto originale, che si ritrova nelle migliaia di pagine, appunti e disegni contenuti nei più importanti manoscritti arrivati fino ai nostri giorni: il Manoscritto B, il Codice del Volo e il Codice Atlantico. Dallo studio di quest’ultimi sono state ricreate macchine suggestive, presenti in mostra: la Clavi-Viola, il Leone Meccanico, l’Automobile-Robot, il Cavaliere-Robot, la Bombarda multipla, e molte altre.
IL SOTTOMARINO MECCANICO, UN’ANTEPRIMA MONDIALE
Tra le anteprime mondiali sono state svelate per la prima volta al pubblico le ricostruzioni inedite delSottomarino Meccanico, la Macchina del Tempo, la Macchina Volante di Milano, il Cubo Magico e la Libellula Meccanica. Si racconta che Leonardo abbia inventato il sottomarino, in realtà spesso sono stati confusi i suoi studi di sottomarini, copiati dai trattati su cui studiava, come sue invenzioni. C’è però una vera invenzione: un’arma segreta nascosta nel foglio 881v del Codice Atlantico. Per potere studiare questa nuova macchina, il centro studi Leonardo3 ha restaurato digitalmente il foglio, facendo comparire tutti i disegni. Quelli “nascosti”, ora chiaramente visibili, presentano 54 soggetti distinti, dei quali la maggior parte si riferiscono a un unico progetto: il Sottomarino-sommergibile meccanico. Un’arma segreta e diabolica, pericolosa e innovativa, che Leonardo aveva in mente di proporre a Venezia. Probabilmente, come molte delle sue innovazioni e invenzioni, non venne realizzato.
IL SOTTOMARINO: DIABOLICO, CRUDELE ED EFFICACE
La sua funzione bellica risulta chiara: il sottomarino serve a sfondare le imbarcazioni nemiche con lo strumento segreto “che sai”, riferendosi a un oggetto che lui conosce e non vuole nemmeno descrivere, forse per paura che il progetto gli venga copiato. Gli elementi e gli schemi di quest’arma segreta sono distinti sezionati e distribuiti nel foglio in maniera tale da rendere difficile la loro comprensione, e forse era proprio questo l’intento di Leonardo, che a proposito di quest’arma si preoccupò persino per l’eccessiva crudeltà ed efficacia.
COME FUNZIONA?
Il Sottomarino meccanico è agganciato tramite corde a una normale barca non da guerra lunga anche solo 4 metri, che subdolamente si può avvicinare al nemico indisturbata. La propulsione avviene tramite due pinne meccaniche. Il moto alternato è trasmesso da un ingranaggio che riceve la spinta dalle gambe del palombaro. Di nascosto il palombaro si sistema nel sottomarino e si sgancia per navigare sott’acqua fino allo scafo del nemico per affondarlo con astuti congegni di sabotaggio.
Una volta sganciato, il mezzo è autonomo e può essere pilotato in ogni direzione tramite sistemi meccanici e pinne mosse dai piedi. Una struttura “aperta” risolve ogni problema di tenuta stagna e consente al palombaro una maggiore libertà di movimento e una visione sottomarina a 360°. I due galleggianti possono servire sia da stabilizzatori di profondità, sia per l’approvvigionamento d’aria. I congegni di sabotaggio sono a disposizione nell’abitacolo, che è lungo 4 metri. Leonardo ha previsto e progettato anche una nutrita serie di accessori e sistemi utili alla missione: zavorre, corde, lance, respiratori, occhiali, salvagenti e numerosi congegni da sabotaggio navale.
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